Sarebbero bastate le prestazioni insufficienti contro Fidelis Andria e Potenza a rimettere in dubbio le potenzialità di un Palermo che, dopo Avellino, pareva definitivamente pronto ad un definitivo salto di qualità. A metterci il “carico da undici”, invece, ci ha pensato il tecnico rosanero Silvio Baldini, autore di uno “show” d’altri tempi in conferenza stampa nel post Potenza-Palermo. L’allenatore ci ha tenuto a ribadire più volte che ci sono diversi giocatori, in modo particolare “i giovani”, a cui mancano gli stimoli giusti per giocare nel Palermo. Stimoli che dovrebbero provenire dalla comprensione dell’importanza di indossare la maglia rosanero, al momento attribuita ufficialmente al solo Andrea Accardi.
Eppure, nel post Avellino, la società aveva provato a dare una spinta in più al gruppo, annunciando di farsi carico interamente delle spese di viaggio in caso di successive vittorie in esterna. Probabilmente i dirigenti del club di Viale del Fante erano consapevoli del fatto che la vittoria in Campania fosse più un “exploit” di una squadra che contro le grandi si è quasi sempre ben comportata che un definitivo cambio di rotta.
La speranza, comunque, che la squadra avesse svoltato, c’era. Tanto che, nella successiva gara in casa contro la Fidelis Andria, si è voluto chiamare a raduno gran parte del popolo rosanero, al prezzo simbolico di un euro. Certo, si dirà, la partita era di mercoledì alle 15.00, ma la tariffa più che popolare per ogni settore lasciava pensare ad un chiaro segno di volontà di riconciliazione tra pubblico e squadra, supportata da un rendimento finalmente da top.
E INVECE?
E invece no. Invece contro la Fidelis Andria, con un ambiente entusiasta, e tutte le credenziali per far bene, il Palermo si è imbrigliato di nuovo. Probabilmente tutti, o la maggior parte, hanno sottovalutato l’evento, allenatore in testa. Baldini, infatti, che ora si rifà all’assenza di motivazioni, nel match interno contro i pugliesi ha stravolto praticamente per metà l’undici che tanto bene aveva fatto ad Avellino. Poi, altri cambi ancora a Potenza, con un risultato complessivo di due punti in altrettante gare, raggiunti peraltro in rimonta dopo oltre mezza partita passata a cercare di capire cosa non andasse.
E invece, ancora, mentre tifosi ed addetti ai lavori cercano le motivazioni all’interno di scelte tecniche errate da parte dell’allenatore, dal momento che con correzioni in corsa si sono riprese due gare in apparenza compromesse, è proprio il mister rosanero a spiazzare tutti. Baldini nel post Potenza non lascia adito a dubbi, il problema del Palermo è di natura mentale. È a causa dell’atteggiamento generale che i rosanero prendono gol al primo tiro in porta, e sempre a causa dell’assenza di motivazioni che qualcuno si allena “con le mani in tasca”. Il tutto condito dalla presenza delle “wags” rosanero, soprattutto le baby fidanzate dei calciatori più giovani, che tenderebbero a criticare lo scarso utilizzo in campo dei loro compagni di vita.
BALDINI: “MUSI LUNGHI”, MA “NON CI SONO TITOLARI E RISERVE”
Dando quindi per scontato, non si potrebbe fare a meno, che ciò che dice Baldini sia vero, perché ciò accade? Perché buona parte dei giocatori in rosa non comprende “l’importanza di indossare” la casacca rosanero? Eppure gli input motivazionali, da parte di allenatore, società e tifosi, non sono mancati.
Un’altra ipotesi potrebbe essere che le spiegazioni di Baldini, seppur chiare e nette, risultino incomplete. “Io ho dato la possibilità a tutti, non ci sono titolari e riserve”, ha affermato il mister. Non sarà forse allora anche l’assenza di un ossatura di squadra chiara e definita uno dei problemi del Palermo? Appare inoltre dissonante, al riguardo, che ci possano essere “musi lunghi” ove tutti, a giro, hanno una avuto una chance per esprimersi. Adesso rimane solamente da capire se la “ragioncina” di Baldini ai giocatori, pubblicamente sbandierata, sortirà l’effetto sperato.