Quattro anni e mezzo con la maglia rosanero numero 21 addosso, Beppe Biava, oggi, è l’allenatore della primavera dell’Albinoleffe, anzi il formatore. L’ex difensore del Palermo ha condotto quest’anno i blucelesti ad uno splendido “duplete” con la conquista della promozione al campionato “Primavera 2” e con la vittoria della Supercoppa. Queste le sue parole in esclusiva per RosaNero Live.
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“Allenare i ragazzi – ha esordito Biava – è una bella soddisfazione. Sono già al quinto anno, la categoria mi piace. È l’ultimo step prima di arrivare fra i grandi e mi entusiasma insegnare loro gli ultimi trucchi del mestiere. Quest’anno diversi calciatori della nostra primavera hanno esordito in prima squadra fornendo buone prestazioni, significa che stiamo facendo un buon lavoro”.
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Sul sito dell’Albinoleffe, Biava viene indicato come “formatore”. “Sì, la filosofia della società è quella proprio di formare i ragazzi anche dal punto di vista umano, accompagnarli nel loro percorso sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista della crescita come persona. Ovviamente sono ambizioso e un giorno mi piacerebbe confrontarmi con una prima squadra, ma non lo vivo con assillo. Cerco di impegnarmi con i ragazzi, mi trovo bene, non ho pressione addosso: continuando così l’occasione arriverà ed io dovrò essere bravo nel farmi trovare pronto. Il mio modello di allenatore? Ne ho avuto diversi di spessore in carriera. Penso a Guidolin, Reja a Petkovic, ma su tutti dico Gasperini, soprattutto perchè è un allenatore con l’occhio molto attento verso i giovani. Poi perchè pratica un calcio a viso aperto, senza tatticismi estremi e molto europeo.”
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Tanti i ricordi di Biava in rosanero. “Il mio primo gol in maglia rosanero è stato indimenticabile. Un gol nel derby contro il Catania in quel famoso 5 a 0. Ero arrivato da appena un mese e mezzo, stadio stracolmo, una coreografia spettacolare: sicuramente uno dei ricordi più belli della mia esperienza a Palermo. Per me che ero abituato ad un pubblico numericamente ridotto, il boato dopo il mio gol è stata un’emozione grandissima. Spesso ci si ricorda anche del mio gol contro la Reggina (di tacco al volo, n.d.a, GUARDA IL VIDEO), un gol anche fortunato perchè ero stato sbilanciato e ho cercato un modo per colpire il pallone: non ne ho fatto moltissimi belli in carriera, questo sicuramente alza la media!”
“A Palermo ho fatto quattro anni e mezzo stupendi conditi dalla promozione in A, dalla qualificazione in Europa League da neopromossi e da piazzamenti di alto livello. Palermo è una piazza che merita uno scenario da serie A. Speriamo che questa trattativa con il City Football Group vada in porta e che questa holding possa investire tanto per riportare questa città dove merita. La città ha bisogno di entusiasmo, come quello portato da Zamparini al tempo. Sarebbe bello per i tifosi rivivere quelle annate.”
“Di Zamparini ho un buon ricordo, un presidente stimolante per noi giocatori. Per il Palermo ha fatto tanto in quegli anni, riportando la squadra in A e acquistando calciatori diventati campioni. Quando sono tornato da avversario al Barbera, vincendo con la maglia della Lazio, mi venne a trovare negli spogliatoi dicendo che i dirigenti avevano sbagliato a farmi andare via. Mi ha sempre detto che guardando il rapporto qualità/prezzo ero stato il suo migliore acquisto.”
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