Palermo, a Chiavari vittoria con vista “final four” – LE PAGELLE

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Chiamatela semifinale, chiamatela final four, chiamatela come cabbasisi volete, ma il Palermo che espugna il “Comunale” di Chiavari fa un passo enorme verso il raggiungimento del turno successivo. L’Entella è una brutta gatta da pelare, ma arriva un’altra vittoria esterna che permette ai rosanero di avere per il ritorno anche oltre i famosi due risultati su tre. La bolgia del “Barbera” è già pronta: adesso il gioco si fa duro.

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Il Palermo che esulta dopo il raddoppio di Brunori

IL PRIMO TEMPO

Pronti-via e dopo quaranta secondi Brunori testa i guantoni di Borra. I rosa fanno la partita ma dopo 14 minuti è miracolo di Massolo su un colpo di testa di Morosini. La partita diventa caotica, in mezzo al campo c’è più confusione che dallo stigghiolaro di Viale delle Scienze e i rosa patiscono. Solo un liscio clamoroso di Lescano tiene a galla i ragazzi di Baldini, anche se l’ultima occasione della prima frazione è ancora di Brunori. L’italo-brasiliano in un millesimo di secondo sposta la palla dal destro al sinistro e prova a fulminare un attento portiere ligure. Si va al riposo, c’è ancora tanto da giocare.

IL SECONDO TEMPO

Neanche un minuto e Luperini indirizza la gara verso Viale del Fante: corner di Valente e gol di testa del “trequantrista” rosanero. Il raddoppio arriva dopo qualche minuto. Damiani intercetta, Valente apre per Luperini che taglia per Brunori. Fallo di Pellizzer sull’italo-brasiliano e rigore che il bomber rosanero non sbaglia. L’Entella prova a rientrare in gara con Magrassi che al 67° – dopo un corpo a corpo con Marconi –  tira verso la porta rosanero: Massolo c’è e devia in angolo in Garella style. Sul corner, però, Merkaj solo soletto insacca e riapre la partita. Di occasioni vere e proprie non se ne registrano più (a parte un tiro di Valente assistito da Soleri e parato da Borra), per il Palermo è vittoria per due a uno, come a Trieste. Sperando che il ritorno, a differenza del match contro i giuliani, sia meno usurante per le povere coronarie dei tifosi rosanero.

LE PAGELLE

Massolo 7. Miracoloso sullo zero a zero e reattivo quando viene sollecitato. Pare avere le molle al posto dei tacchetti ed ogni volta che esulta dopo una parata fa venire il cuore.

Buttaro 6. Gli manca l’esperienza, non la grinta. Non sempre è preciso, ma – come contro la Triestina – salva un gol a porta sguarnita.

Giron 5,5. Nel primo tempo l’Entella scorazza sulla sua fascia e lui non riesce a tamponare. Sul gol ligure tiene Merkaj a distanza anti-covid.

Dal 86° Crivello s.v.

Lancini 6,5. Prestazione senza sbavature e tanto senso della posizione.

Marconi 6,5. Rude, concreto, esperto: ringhia sugli avanti liguri come un rottweiler a digiuno.

Damiani 7. Forse la sua miglior partita in rosanero. Fa argine nel momento in cui la marea biancoceleste sta salendo e mette ordine meglio di una colf quando i rosa devono tornare ad imbastire calcio. Da un suo intervento parte l’azione che sfocia nel penalty del 2 a 0.

Dall’Oglio 5,5. Corre, si sbatte, ma è sempre sovrastato dalla mediana ligure. Anche i muri del Santuario di Nostra Signora delle Grazie di Chiavari avevano capito che avrebbe preso un giallo pesante.

Dal 46° Odjer 6,5. Impatta bene sulla gara, facendo da frangiflutti e non disdegnando la scampagnata nella metà campo avversaria.

Valente 5,5. Ancora una giornata in penombra per “TurboValente”. I suoi sprint mancano alla manovra rosa. Pare un po’ in debito di ossigeno e non sarebbe uno scandalo.

Luperini 8. Un’iradiddio, il “trequantrista” rosanero! A tratti pare avere 6 gemelli in campo. Sigla un gol di un’importanza estrema.

Floriano 5,5. In una partita non proprio da fioretto, si intestardisce con mille tentativi di “trivela” che manco Ricardo Quaresma ai tempi belli.

Dal 70° Soleri 6. Come al solito, voglia e corsa al servizio della squadra.

Brunori 7. Ha una voglia di segnare smisurata e lo fa su rigore, ma fra i centrali dell’Entella è imbottigliato come nel cantiere di Viale Regione. La sua bellezza sta nel creare pericoli su palloni innocui e con una velocità da ghepardo.

Baldini 6. Fa sua la teoria secondo cui “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”. Anche oggi, a tratti, gli avversari si intestano il centrocampo e i rosa faticano a ritrovare il bandolo della matassa. Ma il suo Palermo è questo e giocherebbe così contro il Real Madrid o contro il Biancavilla. Un po’ di integralismo, un po’ di realismo: l’integrealismo.

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