Palermo, “Aristoteles” Soleri e “Canà” Baldini: final four! LE PAGELLE

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Ad un certo punto, sotto di due gol, il Palermo è sembrato la famosa Longobarda di Oronzo Canà. Come Lino Banfi nel film (GUARDA IL VIDEO), infatti, Silvio Baldini – alla vigilia – si era lasciato andare una specie di “vincere e vinceremo”. Meno male che Dario Mirri non è il presidente Borlotti e che l’urlo del tecnico toscano non è stato tradotto dal numero uno rosanero con il leggendario “perdere e perderemo”. Meno male ancora che “Aristoteles” Soleri e Peppe Fella l’hanno piazzata nel momento giusto, spezzando i sogni di un Entella a cui vanno fatti applausi a scena aperta. Ai liguri vanno i complimenti, al Palermo il passaggio del turno. Road to Salò, adesso. Vietato sbagliare.

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Rovesciata di Fella, il Palermo va alle final four

IL PRIMO TEMPO

Dopo quattro minuti il Palermo potrebbe già passare, ma il palo strozza in gola l’urlo a Brunori, a 33.024 spettatori ed a qualche altra decina di migliaia di tifosi rosanero sparsa sul globo terracqueo. Ci prova anche De Rose da fuori ed ancora Brunori di sinistro. Tracce di Entella solo al 41°, ma Massolo annienta un tentativo di Capello. Resta il tempo per un rigore grosso quanto la Mesopotomia non fischiato per un fallo subìto da Brunori e per un pericoloso tiro di Buttaro scagliato grosso modo da Via Sampolo, angolo via Imperatore Federico. Si va al riposo, tutto sommato andrebbe bene anche così. 

IL SECONDO TEMPO

Il Palermo si presenta per la seconda frazione con Soleri per Floriano e – conoscendo la media da subentrato del romano – la cosa ci mette di buonumore. Tant’è che dopo 6 minuti proprio il 27 si ritrova un pallone di platino a zero centimentri dalla porta ligure: deviazione di un difensore, traversa malandrina e niente gol. Al 56° il terrore comincia ad impadronirisi del “Barbera”: verticalizzazione nell’area rosanero per Merkaj, Massolo in uscita prende palla e attaccante, l’arbitro un abbaglio e fischia il penalty. Lo stesso calciatore albanese non fallisce: Entella in vantaggio. Entrano Silipo e Odjer, ma il Palermo trema come un febbricitante nudo in balcone a metà febbraio a Courmayer.

Prima De Rose effettua un recupero superlativo da difensore aggiunto su Merkaj, ma tre minuti dopo è sempre il 32 biancoceleste ad eludere il fuorigioco del Palermo, scartare anche Massolo in uscita ed appoggiare in area per Karic: deviazione di Lancini e gol. Il Palermo è sotto di due reti, in questo momento sarebbe fuori dai playoff. Entrano Crivello e Fella e proprio su un’azione prodotta dai due, Soleri, al 77, accorcia le distanze spedendo i rosa di nuovo in paradiso. L’Entella si sbilancia in avanti e, cinque minuti dopo, è Peppe Fella ad alzare il cartello con scritto “fine” su un’altra partita da cardiolpalma. Non succede altro, anche stavolta Barbera e reparti di cardiologia dei nosocomi di Palermo e provincia sono sold out. I rosanero passano alle final four, ansiolitici per tutti.

LE PAGELLE

Massolo 6. Mai veramente impensierito, non è fortunato nè nell’azione dove procura il rigore, nè sulla battuta dello stesso, nè sull’uscita che porta al secondo gol. Premio “attasso”, ma-ssolo per questa sera. Speriamo.

Buttaro 5,5. In chiusura è un mastino, ha, però, sulla coscienza il non fuorigioco che porta al secondo gol dell’Entella.

Lancini 5. Lascia Merkaj per andare a far shopping sul primo gol e sul secondo decide di applicare il fuorigioco in totale autonomia. 

Marconi 5,5. Regge l’urto sull’anticipo, meno quando c’è da rincorrere.

Giron 5,5. Come all’andata, è dalla sua fascia che l’Entella manovra con più pericolosità. Gioca col freno a mano tirato.

Dal 75° Crivello 6. “Entra” nell’azione che porta al primo rosanero. Un giusto premio che il destino gli ha riservato.

De Rose 6,5. È il catalizzatore dell’azione rosanero. Non sempre è lucidissimo, ma gioca un numero di palloni pari al doppio degli abitanti della Cina e ci mette la “garra” e l’esperienza del capitano. Imprescindibile. 

Dal 75° Fella 7. Assist involontario per il gol di Soleri e sforbiciata degna del gol di Pelè in “Fuga per la vittoria”. Per l’importanza, sicuramente.

Damiani 6. Gioca tanti palloni, ma non è mai decisivo. Ha piedi e cervello, gli serve più cattiveria.

Dal 65° Odjer 6,5. Entra in campo e fornisce grinta e polmoni ad una squadra in sofferenza.

Valente 5. Per uno che ha fatto della velocità il suo vessillo, oggi sembra un “Sì” ad una gara di motomondiale. Ha le gomme a terra, urge vulcanizzatore. Uno bravo, però.

Dal 62° Silipo 5,5. Esordio in questi playoff da non tramandare ai posteri. 

Luperini 5. Il centrocampo ligure gli impone il torello per novanta minuti. Tanta corsa, è vero, ma spesso a vuoto.

Floriano 5. Parte benino innescando il contropiede che porta al palo di Brunori, ma è spesso egoista e – anche lui – in clima “bombola d’ossigeno”.

Dal 46° Soleri 8. “Entraessegna” prima si divora un gol colossale e poi aggiusta la faccenda prima segnando il gol dell’1 a 2 e poi mettendo lo zampone nel gol del pareggio.

Brunori 6,5. Come all’andata, è ingabbiato come il celeberrimo leone Ciccio di Villa Giulia. Ma fa reparto da solo e gli basta un millesimo di secondo ed un millimetro di libertà per rendersi pericoloso.

Baldini 7. Nel momento decisivo della stagione, la dea bendata si sta ricordando di lui. Dai suoi cambi della ripresa la svolta del match. Un capopopolo, un tifoso, un Uomo vero in un mondo ipocrita ed ingessato come quello del calcio. Anche se il Palermo non dovesse raggiungere il massimo bottino, il tecnico toscano resterà per sempre nei cuori della tifoseria.

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