Palermo, Baldini stia attento agli errori… nazionali

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Silvio Baldini è diventato un’icona del Palermo. Con la promozione in serie B ottenuta tramite “il portone” (per dirla alla Nardini) dei playoff, il tecnico toscano si è ripreso quel posto nella storia rosanero al quale ambiva già diciotto anni fa. Adesso, inevitabilmente, l’asticella delle difficoltà si alzerà: è il caso che l’allenatore del Palermo non caschi in un tranello… nazionale.

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Un tranello chiamato “riconoscenza” e che ha fatto danni enormi con la maglia azzurra. A cadere sotto i colpi di questo nemico invisibile sono stati il mitico Enzo Bearzot (dopo lo storico Mundial di Spagna ‘82), Marcello Lippi (dopo il trionfo ai mondiali di Germania 2006 vissuti al ritmo di Seven Nation Army dei White Stripes) e Roberto Mancini (dopo l’incredibile Europeo vinto contro l’Inghilterra). Tre c.t. “colpevoli” di aver dato credito al medesimo gruppo con il quale avevano alzato prestigiosi trofei, ma che in brevissimo si sono trovati dall’altare alla polvere.

Per questo il Palermo non deve incorrere nell’errore di ritenere che ciò che abbia prodotto la promozione in B possa risultare sufficiente per disputare un campionato decente in serie cadetta. Enorme e perenne ringraziamento al gruppo che ha consentito ai rosanero di trionfare ai playoff, ma adesso c’è da voltare pagina. L’insediamento della nuova proprietà, in questo senso, non poteva avvenire in un momento migliore.

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