Correva il “lontano” 1 marzo 2020. Al Renzo Barbera si giocava Palermo-Nola, valevole per la 26esima giornata del campionato di serie D. Nessuno sapeva che sarebbe stato l’ultimo atto in quella “brutta” categoria di un Palermo appena risorto a fatica dalle ceneri del fallimento. Non lo sapeva nemmeno Roberto Floriano, che in quell’occasione decise di sfoderare il meglio del suo repertorio. Assist al bacio in lob, tap-in da vero rapinatore d’area, sinistro fulminante da posizione defilata dopo aver scartato tutta la difesa, e infine la specialità della casa: destro a giro all’incrocio dei pali. In mezzo anche un gol divorato davanti alla porta, perché no, i gol facili non sono mai stati il suo forte.
Poi la pandemia, lo stop, l’arrivederci alle prossime puntate, con un Palermo promosso di diritto in serie C con sette punti sul Savoia. Prima le porte chiuse, poi quelle mezze aperte, infine quelle di nuovo spalancate. Ma Roberto Floriano da Albstad è sempre rimasto lì, interessato solo alle porte degli avversari, da trafiggere sempre e comunque in maglia rosanero. Oltre ai gol, pochi ma quasi sempre decisivi, sacrificio e dedizione per la squadra, all’insegna di una discontinuità che però lo rende più amato che odiato. Perché lui, Roberto Floriano, nei momenti importanti c’è sempre stato, rimanendo fedele alla causa rosanero anche dopo la stagione “di transizione” in C, targata Boscaglia/Filippi. Annata in cui, tra pochi alti e molti bassi della squadra, mise comunque a segno 6 reti, di cui 2 ai playoff, condite da due assist.
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“RF7”, L’UOMO GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO
Trascorsi oltre 3 anni da quel Palermo-Nola, il 7 rosanero decide di mettere di nuovo la firma nell’ultima del campionato. La sfida del San Nicola di Bari è determinante per delineare il piazzamento del Palermo ai successivi playoff. E come detto, quando c’è da decidere, Floriano c’è sempre. È lui a siglare il gol del vantaggio rosanero, prima che il raddoppio di Brunori chiuda a doppia mandata la gara. Il Palermo, anche grazie al guizzo decisivo di Floriano, accede ai playoff da terza in classifica.
Ma una storia incompiuta non è una storia. E allora di nuovo pronti via, la sua doppietta a Trieste è un chiaro segno che “RF7” c’è, e vuole essere decisivo fino alla fine. Prova ne è anche il gol di Salò, un raddoppio prima dello scadere della prima frazione che rasserena i rosa in vista del ritorno, e del conseguente accesso in finale.
Infine, per concludere in bellezza, mancava solo un tassello. Floriano lo sa, e quando il Palermo si presenta a Padova per gara uno dell’ultimo atto, si fa trovare pronto. Minuto nove, su una palla vagante in area, dopo un errore della difesa avversaria, è proprio lui a realizzare il gol che permette al Palermo di approdare alla partita di ritorno con il 50% della promozione in tasca.
IL FUTURO DI FLORIANO? SECONDO BALDINI È ANCORA A PALERMO
Il resto è storia recente: il ritorno contro il Padova al Barbera, la festa per il meritato salto di categoria, e poi, come sempre accade, giunge il tempo delle valutazioni. In particolare, per Roberto Floriano, la prima cosa da considerare sarebbe, giocoforza, la carta di identità. Le 36 primavere dell’esterno rosanero, tuttavia, non sembrano preoccupare il tecnico Baldini. “Floriano? Ai playoff è stato determinante, da quello che mi hanno detto sembra che a breve possa raggiungerci – ha dichiarato l’allenatore del Palermo -. Noi vogliamo confermare questo giocatore nonostante l’età“.
Chissà dunque se Roberto Floriano avrà l’occasione di continuare a deliziare la platea del Barbera, e non solo, con le sue giocate. Ciò che si auspica il popolo rosanero, al momento, è di poter riabbracciare lo stesso giocatore visto fino ai recenti playoff. Per potere urlare “guarda che gol” insieme a lui e ai suoi “occhialini”, segno di un’inimitabile esultanza che i tifosi del Palermo hanno imparato ad amare.
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