Malaury Martin è stato fra i protagonisti della rinascita del Palermo post-fallimento. Il centrocampista francese ha parlato in esclusiva a RosaNero Live del suo trascorso in rosanero e dell’impresa compiuta dalla squadra di Baldini.
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“Ho seguito la squadra – ci ha dichiarato Martin –, la seconda parte di stagione è stata incredibile. La promozione in serie B una bellissima sorpresa ed il passaggio societario la ciliegina sulla torta. Adesso i tifosi e la città si trovano dove meritano. Anzi, no: perchè in effetti meriterebbero di stare anche in un gradino superiore. Palermo deve ritrovare la A per forza. Non so se con Baldini avrei giocato – ci ha risposto sorridendo -, ma mi fa piacere che tanti ex compagni abbiano dimostrato le loro qualità realizzando il sogno di tutti.”
“Per me Palermo, è stato un sogno. Una bellissima avventura – ha raccontato Martin ai nostri microfoni – nonostante il Covid e due allenatori con i quali non mi sono trovato bene. Filippi, giocava con un modulo diverso ma aveva le stesse idee e lo stesso modo di gestire di Boscaglia. Del resto era il suo secondo, li metto sullo stesso piano. Ma come esperienza di vita – ha proseguito il calciatore francese – e per il rapporto avuto con la società, posso solo spendere belle parole.”
“Ho anche indossato la fascia di capitano – ci ha confidato l’ex calciatore rosanero – e ne sono orgoglioso. La prima volta è stata durante il derby Palermo-Catania, quando in panchina avevamo soltanto il secondo portiere. Una partita in dubbio fino all’ultimo momento, ci hanno solo nel tardo pomeriggio che avremmo giocato. Gara importantissima, visto che il derby non si giocava da tanto tempo, ma allo stesso tempo surreale. Stadio vuoto per il problema Covid e niente sostituzioni, ma noi l’abbiamo giocata comunque con grande orgoglio e si è visto.”
“Mi avrebbe fatto piacere andar via dopo aver conquistato la promozione in B, ma sono felice di aver contribuito alla rinascita del calcio a Palermo. Il Barbera è uno stadio incredibile che dà delle emozioni forti. Giocare lì – ha chiosato Martin – e segnare anche un gol sotto la curva nord è qualcosa che ricorderò per sempre.”
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