Un campionato mondiale e due campionati europei, in una bacheca personale che farebbe invidia a qualsiasi club, e che comprende anche tre titoli nazionali (uno col Barcellona e due col Chelsea), e altri nove trofei a livello nazionale e internazionale, compresa la coppa del mondo per club vinta col Barcellona nel 2011. No, non stiamo parlando di Messi o Ronaldo, di Mbappè o Benzema, e nemmeno di una delle star che luccicheranno in una delle grandi leghe europee, ma di un giocatore che da ieri va ad impreziosire la serie B italiana, Cesc Fabregas.
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Una operazione di mercato che è stata un autentico capolavoro quella messa a segno dalla squadra lariana, controllata dal gruppo di SENT Entertainment, società guidata da una delle famiglie più ricche d’Indonesia, gli Hartono, che tra le mani hanno un impero da 40,2 miliardi di dollari. Ai vertici della famiglia ci sono RoberteMichael Hartono. Entrambi occupano posizioni di vertice nella classifica dei proprietari sportivi più ricchi stilata dalla rivista Forbes, posizionandosi rispettivamente terzo (20,5 miliardi di dollari) e quarto (19,7 miliardi di dollari).
TOP SECRET I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE
I dettagli dell’acquisto sono stati mantenuti segreti, ma l’impressione è quella che l’arrivo di un simile fuoriclasse in una piazza sulla carta “improbabile” valga indipendentemente dall’effettivo apporto che l’ex Arsenal e Barcellona porterà in campo, fermo restando che nelle dichiarazioni di ieri lo spagnolo è apparso in formissima e si è dichiarato impaziente di conoscere allenatore e compagni. Il suo recente passato lascia qualche dubbio (tre stagioni in Francia al Monaco con 54 presenze complessive di cui solo dieci lo scorso anno e un sacco di problemi fisici), ma averlo preso a parametro zero è comunque un gran colpo, in linea con ciò che il gruppo indonesiano ha fatto in questi quattro anni, e che deve essere da guida per capire come gestire una società di calcio che vuole tornare grande e investire nel proprio “brand”.
LA PAROLA D’ORDINE È PROGRAMMAZIONE
In quattro anni i proprietari del Como hanno acquistato e rifatto un moderno centro sportivo, incrementato i dipendenti, rifatto il manto dello stadio Sinigaglia e aperto un “Como Store” vicino piazza del Duomo a Milano. In passato hanno cercato giocatori come Balotelli e l’altro ex Arsenal Wilshere, ma si sono fermati davanti a richieste economiche troppo elevate, dimostrando che non sempre avere tanti soldi significa essere disposti a spenderli senza una adeguata programmazione.
FABREGAS ED IL SUO APPRODO A COMO
Dicevamo del mistero sulle cifre dell’operazione, ma una cosa certa è che Fabregas avrebbe acquistato un 1% delle quote del gruppo, consigliato anche dall’amministratore delegato, il suo amico Dennis Wise (ex centrocampista del Chelsea e suo principale “sponsor” nella chiusura dell’operazione). La parola ora passa all’unico vero giudice, il campo, per capire se Fabregas sarà la vera attrazione di questo campionato bello ed equilibrato o solo un’operazione di facciata e di marketing. Ma chi porta con se in un trasloco un camion esclusivamente riservato i suoi trofei, non credo abbia voglia di chiudere una carriera tra i fischi in riva ai luoghi di manzoniana memoria.
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