Palermo, la calma è una virtù. Ma anche la pazienza…

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Dopo poco più di una settimana dalla scossa tellurica del 10° grado della scala Baldini, il Palermo è ancora alla ricerca dell’allenatore giusto. Forse – ma questo è un altro capitolo di un libro ancora tutto da scrivere – anche di un Direttore Sportivo. E intanto, tra un “lasciamoli lavorare” e un “vi meritate i Tuttolomondo”, fronde di tifosi cominciano a mugugnare.

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stagione

A cavallo dello scorso Natale – e con la partita successiva che sarebbe arrivata dopo addirittura un mese – il Presidente Mirri ci impiegò davvero un tempo irrisorio a scegliere Baldini in luogo di Giacomo Filippi. Questa volta è diverso e il peso dell’essere minoranza, adesso, è tutto sulle sue spalle. A dare le carte ci pensa il City Group che – evidentemente – sta vagliando con la stessa flemma con la quale alle 17.00 la vecchia Inghilterra si fermava per il sacro rituale del tè.

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Andiamo ai fatti. Precampionato svolto secondo le modalità di un tecnico che non c’è più, appena due amichevoli giocate più una gara ufficiale di Coppa Italia (diventeranno due con quella da giocare contro il Toro). Mercato fatto in ossequio alla precedente conduzione tecnica, che – per forza di cose – ha subìto un’inchiodata gigantesca e per il quale (una volta scelto il tecnico) mancherà ancora meno tempo per mettere a punto gli obbligatori e necessari correttivi di cui questa squadra ha bisogno. Otto giorni all’inizio del campionato, otto da quando il Palermo è rimasto orfano del suo allenatore. Forse cominciare a grattare questa patina di intoccabilità che avvolge il City Group male non è. A meno che richiedere un intervento tempestivo della proprietà non sia configurabile come reato lesa maestà.

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