Ales Mateju è un calciatore ceco classe 1996, attualmente svincolato, dopo l’ultima parentesi di cinque mesi vissuta in serie A – a Venezia – e conclusasi con la retrocessione dei lagunari. Cresciuto in patria con la squadra del Pribram, Mateju ha disputato il torneo di Viareggio indossando la maglia degli degli olandesi del PSV Eindhoven. Ma è proprio con il Pribram che – ad appena diciotto anni – l’ex Venezia esordisce nella massima serie della Repubblica Ceca.
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VIKTORIA PLZEN, BRIGHTON E BRESCIA
Un esordio che gli vale la chiamata del Viktoria Plzen, una delle big del campionato ceco. Dopo due ottimi anni (e la vittoria di un campionato nel 2016), convince gli inglesi e del Brighton a scommettere su di lui. In Inghilterra Mateju, però, non trova lo spazio sperato e, dopo una sola stagione, viene ceduto al Brescia allenato da Eugenio Corini. Mateju, conquistata la fiducia del neoallenatore del Palermo con ottime prestazioni, viene utilizzato con grande frequenza. Quel Brescia, a fine stagione, avrebbe conquistato la serie A, e anche in massima serie (nonostante l’immediata retrocessione) il difensore ceco giocherà con continuità. A seguire altri due campionati e mezzo in B con la maglia delle rondinelle e – in prossimità della scadenza contrattuale – il già citato passaggio al Venezia.
JOLLY DIFENSIVO
Terzino destro naturale con compiti prevalentemente difensivi: questo, in estrema sintesi, la “carta d’identità” calcistica di Ales Mateju. Alla voce “segni particolari”, però, non si può non notare l’aggettivo “duttile”. L’ex Brescia, infatti, ha dimostrato in carriera di cavarsela egregiamente come centrale difensivo o – in extrema ratio – anche come terzino di sinistra.
TANTA NAZIONALE PER MATEJU
Ventisei anni appena compiuti, età ed esperienza (può vantare anche più di una decina di presenze in nazionale maggiore, le ultime nel corso della recentissima UEFA Nations League) sono dalla sua parte. Analizzando la duttilità tattica, l’esperienza in serie B italiana e la conoscenza con Eugenio Corini, si potrebbe valutare l’idea di proporre al calciatore un contratto annuale, magari con rinnovo automatico in caso di promozione e un contratto di base non altissimo, con bonus legati a presenze e rendimento. Ma, trattandosi di un calciatore “over”, bisognerebbe prima pensare a sfoltire la rosa attuale.
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