Fausto Silipo: “Corini regalerà soddisfazioni. Il mio Palermo…”

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Palermo-Perugia evoca tanti ricordi, e nei tifosi più anziani ce n’è uno legato ad una squadra che sfiorò la promozione in serie A. La stagione 81/82 fu una lunga cavalcata verso un traguardo sfumato a tre giornate dalla fine. Tra i protagonisti di quella avventura c’era Fausto Silipo, il capitano. Raggiunto al telefono ci abbraccia dicendo che ogni mattina affacciandosi dalla sua terrazza vede il mare. Quella distesa azzurra gli ricorda le giornate a Mondello e le stagioni vissute a Palermo, “tanti sogni ed illusioni sfumate per tanti motivi”, ci dice.

La memoria lo riporta a quel primo di novembre del 1981: La Favorita era gremita, e la gente era curiosa di capire cosa potesse fare la squadra rinnovata proprio nei primi giorni del mercato di riparazione. Era andato via Egidio Calloni, e la nostra squadra schierava per la prima volta Gianni De Rosa. Perdemmo, e il pubblico andò via deluso. I mugugni della gente si riverberavano in settimana, e i più giovani dei nostri ragazzi manifestavano un certo nervosismo. In quel periodo avevo avuto in uso un appartamento in via Belgio, messo a disposizione dall’allora dirigente Cammarata. Proposi ad un paio di miei compagni di venire ad abitare con me, tra questi c’era proprio De Rosa”.

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Chiediamo a Silipo di ricordarci che tipo di ragazzo fosse caratterialmente l’indimenticato centravanti rosanero. “A prima vista poteva sembrare un hippy, lui che era stato scartato dalla Juventus perché si rifiutava di tagliare i capelli, lo si immaginava come un ribelle. Non lo era affatto. Era un ragazzo timido, finanche schivo, e la sua crescita voglio pensare sia dovuta alle iniziative che il buon Mimmo Renna mise in atto per provare a vincere quel campionato “.

FAUSTO SILIPO

Pensiamo immediatamente al modo di giocare ed agli stratagemmi tattici. Silipo se la ride e ci dice: “Nulla di tutto questo, non c’era bisogno. Con Lopez in regia si poteva stare tranquilli che le occasioni da gol sarebbero arrivate. Renna prese l’abitudine di organizzare piccole cenette con un gruppo di giocatori, tra cui io e lo stesso De Rosa. Diventarono una specie di portafortuna, ed assunsero cadenza quotidiana. L’amicizia era il segreto di quella squadra, e mister Renna affidò a me il compito di crearla e cementarla.

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Io vivevo le cose di campo anche fuori – prosegue Fausto Silipo -. Le sconfitte mi facevano stare male, ma non lasciavo mai trasparire il mio malessere ai miei compagni. Si creò un gruppo granitico, ed ancora oggi non mi spiego perché non fummo promossi”.

Gli chiediamo un parere sul Palermo di oggi e sulle prospettive relative al cambio di proprietà. “Palermo è una piazza importante, e merita di tornare presto in serie A. Mi sembra che ci siano idee molto chiare da parte di questi nuovi proprietari, e ai tifosi dico di lasciare che il tempo faccia il suo corso. Le soddisfazioni arriveranno, soprattutto se il progetto tecnico terrà conto di chi ha già giocato e vinto nella vostra città. Chiaro che occorrono degli innesti, ma la base che ha vinto lo scorso campionato è affidabile. Conosco Corini, è un vincente, e in questa condizione di fiducia da parte dei dirigenti regalerà ai tifosi rosanero quello che stanno sognando”.

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