Conosciamo i nuovi: Leo Stulac, il faro rosanero

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Leo Stulac è un centrocampista sloveno, nato a Capodistria il 26 settembre 1994.
È un regista abile a dettare i tempi della squadra, il classico metronomo con il dono dell’assist al compagno libero, ed anche un intelligente interditore. Prezioso in fase di possesso palla è, altresì, abile a conquistare preziosi calci piazzati. Proprio le punizioni, tirate con potenza e precisione, sono una delle sue specialità.

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Stulac è nato calcisticamente nel Koper, con cui ha esordito nella massima serie slovena a 16 anni e mezzo, e in cui ha giocato le successive 6 stagioni, con un totale di 106 presenze e 9 gol. Nell’estate del 2016 è approdato in Italia, firmando un contratto biennale con il Venezia di Tacopina. Nei lagunari, con Pippo Inzaghi allenatore e Giorgio Perinetti nelle vesti di direttore sportivo, c’era anche un giovane collaboratore: Leandro Rinaudo.

Il primo anno di Stulac in Italia è coinciso con la vittoria del campionato di serie C da parte dei veneti e, la stagione successiva, in serie cadetta, ha disputato una stagione capolavoro (26 presenze e 7 gol) che gli è valsa il trasferimento in A con il Parma. Ventisei presenze in massima serie e poi il ritorno in B, in un Empoli voglioso del salto di categoria. Una promozione arrivata nella seconda stagione disputata con i toscani, un’orchestra diretta in maniera magistrale proprio da Stulac. Un impiego un po’ più a singhiozzo l’anno successivo in A (visto il boom di Asslani al Castellani) ma, comunque, contributo importante per l’ottenimento di una tranquilla salvezza.

Nel capoluogo siciliano è arrivato con la formula del prestito con obbligo di riscatto. Un Palermo che il City Group ha fatto partire a fari spenti, ma nel quale Stulac si candida ad essere luce luminosa di un centrocampo tutto fosforo e muscoli.

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