Palermo-Ascoli: quella volta che…

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Quando si parla di Palermo-Ascoli non si può fare a meno di tornare con la mente ad un precedente storico datato 12 Maggio 2001. Il Palermo quell’anno disputava il campionato di Serie C1 sotto la guida di Ezio Sella. Il tecnico romano subentrò nelle ultime due giornate di campionato a Giuliano Sonzogni. Quest’ultimo reo di aver fatto scivolare la squadra, in poche giornate, dal primo al secondo posto allontanando di fatto la possibilità di una promozione diretta.

IL PRELUDIO AD UNA NUOVA ERA

Era il Palermo del post Ferrara-Polizzi, quello che fu rilevato dall’allora patron della Roma Franco Sensi. Un Palermo che cominciava dunque a sognare una risalita nel calcio che conta e che da lì a pochi anni avrebbe poi realizzato sotto la presidenza di Maurizio Zamparini.

In quel Palermo di oltre vent’anni fa militavano giocatori di tutto rispetto per la categoria: capitan Cappioli su tutti, ma anche il bomber argentino Christian La Grotteria (fino a quel momento l’acquisto più oneroso mai realizzato dal Palermo) e poi ancora Di Donato, Sicignano, Bombardini ed un allora giovanissimo Leandro Rinaudo, prodotto del vivaio rosanero e oggi direttore sportivo dei rosa.

L’ex proprietario del Palermo Franco Sensi

Quel 12 Maggio si giocava la trentaquattresima ed ultima giornata del torneo. Il Palermo si apprestava a viverla con la rassegnazione di chi sa di aver perso un treno importante: dopo la rimonta clamorosa del Messina ad un primo posto occupato quasi stabilmente dai rosa durante la stagione, e con la testa già proiettata ai playoff promozione. Al Palermo infatti non sarebbe bastato neppure vincere quell’ultimo incontro con l’Ascoli. Doveva necessariamente sperare nella contemporanea sconfitta del Messina capolista sul campo di un Avellino ormai domo, per agguantare un insperato e poco probabile primo posto e con esso la promozione in Serie B.

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UNA STAGIONE CONDENSATA IN POCHI ATTIMI

Il Palermo, tuttavia, metteva la propria partita “in ghiaccio” con la rete abbastanza repentina di Tiziano Maggiolini, che al 16° minuto sfruttava al meglio un cross del difensore Montalbano. Da quel momento in poi si andava avanti per inerzia, fino ai minuti finali quando, con il Messina ancora fermo sullo 0-0 sul campo dell’Avellino, succede quello che non ti aspetti; quello che trasforma una semplice ed anche un pò noiosa partita di calcio in una favola dal finale pirotecnico.

Tutta la stagione del Palermo è condensata in pochi folli attimi: è il 90° minuto quando dalle numerose radioline presenti allo stadio si fa avanti una voce, che in un batter di ciglia raggiunge ogni singolo spettatore presente allo stadio. Calcio di rigore per il Messina. Nel volto dei tifosi rosanero si palesa adesso, ancora di più, tutta la rassegnazione e la delusione per un finale prevedibile. Per un attimo anche i giocatori in campo sembrano congelati dalla notizia: si ferma tutto, il silenzio del Barbera è assordante. Ma chi ama il calcio sa bene che spesso quello che sembra prevedibile e scontato in realtà non lo è. Così capita che l’attaccante dei peloritani Vittorio Torino si faccia ipnotizzare sul tiro dal dischetto dall’allora portiere irpino Sansonetti.

LA SPERANZA È L’ULTIMA A MORIRE

Il boato dello stadio è liberatorio e funge da tasto “play” su una partita che era in pausa ormai da tempo. Siamo al novantesimo, è vero, ma il palermitano ha un animo un pò folle. Così vede quell’episodio come un segnale e comincia a sperare in qualcosa che prima del 90° era solo un pensiero utopistico. La speranza, però, si sa che è l’ultima a morire e quello che prima appariva come un sogno diventa realtà un attimo dopo. Sul rigore respinto da Sansonetti parte l’azione in contropiede dell’Avellino, conclusa con il gol del vantaggio dei padroni di casa, che mette la parola “fine” all’incontro.

Il Palermo completa il sorpasso all’ultimissima curva e Silvio Giampietro – difensore del Palermo – capisce tutto anche se è in campo. Emblematica la scena: ferma il pallone sotto il suo piede, si gira verso la folla festante ed esulta…il Palermo torna in B.

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