Palermo in Gondo-la: affondato! Vince l’Ascoli – LE PAGELLE

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Il Palermo ha perso in casa meritatamente contro l’Ascoli, ma bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno. È, infatti, finalmente finita ‘sta camurria portattasso delle partite di imbattibilità e, ormai, siamo agli sgoccioli pure con il calciomercato. La sconfitta contro l’Ascoli è la classica sculacciata che può e deve solo fare bene ad una creatura che ancora deve crescere.

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Tripletta al Palermo per l'ascolano Gondo

IL PRIMO TEMPO

Se il buongiorno si vede dal mattino, il palo colpito dall’Ascoli con Botteghin al 5° minuto, più che un campanello d’allarme, avrebbe dovuto suonare come una sirena da 300.000 decibel. La partita scorre divertente come un documentario sulla vita sessuale della tarantola dell’Uganda e il primo scossone arriva al 27°. Cross dalla fascia destra bianconera, Nedelcearu si iscrive alla “Sagra del liscio”, Pigliacelli al torneo di palla avvelenata e Lancini si fa fare “battipanni” da Gondo I: Ascoli in vantaggio. Il Palermo prova a reagire, ma il portiere ascolano resta schiffarato come un percettore del reddito di cittadinanza. Al 36°, all’improvviso, il pari rosanero: corner di Valente, deviazione di Nedelcearu e gol da avvoltoio dell’area di rigore di Brunorigueño. Minuti di recupero, tutto pronto per andare al riposo, anzi la difesa rosa è già abbastanza negli spogliatoi. Ne approfitta Gondo II che su imbeccata pazzesca di Caligara buca Pigliacelli con un pallonetto delizioso. 1 a 2 e fine primo tempo.

IL SECONDO TEMPO

Resta deluso chi si aspettava un Palermo rivoluzionato dal 1° minuto del secondo tempo. “Squadra che perde non si cambia” è il nuovo motto di Corini e, infatti, dopo appena 7 minuti Gondo III uccella il solito terzetto. Prima Lancini a metà campo, poi Nedelcearu in area e, infine, Pigliacelli sulla riga di porta. Tre a uno Ascoli, notte fonda rosa. Ancora il centravanti ivoriano manda al bar Lancini e serve Bidaoui che con un destro a giro sfiora il quarto gol bianconero. Il Palermo, però, la riapre con Segre, neoacquisto, neoentrato, neomarcatore su angolo di Stulac. Ai “Bucchi boys” viene annullato un gol per fuorigioco di Dionisi, mentre il Palermo resta in dieci per espulsione di Valente per doppio giallo. Ancora Dionisi vicino alla marcatura sul finale, così come Stulac con un missile su punizione. Palermo-Ascoli finisce qui, i marchigiani espugnano il “Barbera”.

LE PAGELLE

Pigliacelli 5. Raccoglie tre palloni dalla rete senza aver compiuto interventi da ricordare. Sul primo gol viene seccato da “fuoco amico”, sul secondo è indeciso se fare il centrale o il portiere mentre è incolpevole sul terzo.

Buttaro 5,5. Annata “pesante” per il romano. Da quel lato i marchigiani attaccano con veemenza e spesso le maglie bianconere lo sovrastano. Meglio quando mette in funzione la cara, vecchia clava.

Lancini 4. Gondo lo fa a fettile sottili, sottili, sottili. La sostituzione è fin troppo tardiva.

Dal 63° Bettella 6. Entra e mette un freno alle iniziative ascolane.

Nedelcearu 4,5. Goffo sul primo gol, sbadato sul secondo, disarmato sul terzo. Da una sua deviazione il gol di Brunori del momentaneo pari. Ma è solo un pannicello caldo.

Crivello 5,5. Nel primo tempo si propone bene sulla sinistra. Sbaglia troppo in fase di appoggio e non meritava la selva di fischi ricevuti al suo cambio.

Dal 56° Di Mariano 6. Di stima. Deve, ovviamente, carburare ed entrare nelle dinamiche del gioco rosanero.

Damiani 5. Leggero ed impalpabile in fase di costruzione, tampona senza incidere.

Dal 56° Stulac 6. Entra e del centrocampo si prende le chiavi, il codice dell’allarme ed il pin della cassaforte. Tira un missile da Capo Gallo intercettato bene da Leali.

Broh 6. Meno arrembante rispetto alle prime uscite, ma lì in mezzo è in minoranza come un Calenda qualsiasi.

Dal 56° Segre 6,5. Un sogno il gol all’esordio in casa. Dicci il tuo Segre-to!

Elia 6. Attaccante di destra, terzino sinistra di emergenza. Soldatino diligente che prova a dare una mano sempre.

Floriano 5,5. Seconda punta, trequartista, ma nulla di trascendentale per tutta la gara.

84° Stoppa s.v.

Valente 6,5. Impiegato a sinistra è un crimine nei confronti dell’umanità, ma nonostante ciò è un pericolo costante che fa ammattire la catena di destra marchigiana. Passato a destra, paradossalmente, schiaccia il tasto “arresta il sistema” ma un doppio giallo gli manda in crash il sistema operativo.

Brunori 6. In area è un avvoltoio, Brunorigueño. Purtroppo è avulso dal gioco come ai “bei tempi” della gestione Filippi. E non è la prima volta…

Corini 4. Si assume la responsabilità della sconfitta e, in effetti, gli spetta tutta. Ma proprio tutta, tutta, tutta. Nessun dramma, ci mancherebbe, ma la sensazione è quella di essere rimasti col colpo in canna.

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