Di Mariano: “Vi dico il mio obiettivo con la maglia rosanero”

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“Tanti pensano che la trattativa sia iniziata all’inizio, ma non è vero. I contatti si sono intensificati quando la squadra ha cambiato allenatore”. Queste le parole del numero 10 del Palermo, Francesco Di Mariano, durante la conferenza stampa di presentazione allo stadio Renzo Barbera. L’esterno d’attacco palermitano, dopo anni di grande spessore in Serie B e due promozioni consecutive da protagonista con le maglie di Venezia e Lecce, è tornato in patria a titolo definitivo con un contratto fino al 2025.

“La mia volontà era di venire qua, ma anche quella del mio staff, nonostante avessi varie offerte dato che ero in uscita da Lecce. Mi ha convinto anche l’entusiasmo che si era creato nella passata stagione. Volevo far parte della rinascita del Palermo”.

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In merito all’inizio burrascoso condito da due sconfitte consecutive, dichiara: “È un Palermo nuovo, stiamo cercando di creare un’identità: ci vuole del tempo, perché abbiamo 14 giocatori nuovi. Bisogna restare positivi, reagire e cercare di lavorarci: è l’unica strada per me. Ma dobbiamo crederci”.

Di Mariano racconta di quando, a soli 13 anni, fu accostato al Palermo di Sabatini e Massara. “Sono stato in prova al Palermo un mese, ma quell’età avevo voglia di divertirmi e di giocare. Ed è arrivata la chiamata del Lecce. Da lì il Palermo non si è fatto più sentire”.

DI MARIANO ED I GOL

Di Mariano ammette di non avere un grande feeling con i gol: “Il primo anno a Venezia ho fatto 8 reti fino a febbraio, poi ho subìto un infortunio. L’anno scorso 6 gol e poi l’infortunio. Non faccio tantissimi gol, ma l’importanza di un giocatore non la si vede per forza nei numeri. Sono dati che io vorrei migliorare. Faccio l’esterno ma al giorno d’oggi, nel calcio moderno, fare la corsa in più per il compagno è importante per dare un segnale alla squadra. L’anno scorso sarei potuto arrivare in doppia cifra. Quest’anno lo staff è preparatissimo e il mio obiettivo è quello di migliorarmi in allenamento e cercare di chiedere consigli al mister e al suo staff, dove c’è anche Santana che potrà darmi una mano. Il mio obiettivo è di fare più gol e assist possibili”.

Di Mariano ha esordito con la maglia rosanero ed il numero 10 sulle spalle sabato scorso, contro l’Ascoli di Bucchi. Un esordio amaro dovuto soprattutto alla sconfitta. “Stare in campo con la maglia rosanero davanti alla mia gente è stato incredibile. Essere qui per me è un onore. Numero dieci? Secondo me al giorno d’oggi la responsabilità non la si deve avere per il nome o per il numero che porti dietro, bensì per lo scudetto che abbiamo davanti la maglia. La responsabilità la dobbiamo avere tutti, chiunque indossi questa maglia ha una responsabilità, anche chi non è palermitano”.

L’INZIO CON CORINI

“Devo ringraziare molto Corini, perché da giovanissimo a Novara mi ha fatto giocare. Da lì è partita la mia carriera: sono maturato tantissimo da lì. Ora che ho raggiunto la maturità mi sento pronto ad onorare questa maglia e questi colori”.

“A livello tattico, mi piace sia ricevere palla fra i piedi che in profondità: il difensore che corre all’indietro è più in difficoltà rispetto a quando lo punto. Avere Stulac mi permette di attaccare lo spazio proprio per questo. Brunori? Ha le caratteristiche giuste per il 4-3-3, è un giocatore tecnico e un attaccante moderno. In questo modulo sembra isolato, ma in realtà non lo è: lui fa da collante con gli esterni. Il mister ci ha anche detto di giocare più vicini”.

“Obiettivo di squadra? Io penso a raggiungere il prima possibile 35-40 punti. Questo anno sarà ancora più difficile degli ultimi due. Noi dobbiamo avere l’umiltà di raggiungere prima quel tot di punti: perché anche se sono arrivati giocatori improntati, prima dobbiamo creare una coesione in campo. E io sono il primo che vuole raggiungere la Serie A: ma quest’anno, per me, la prima cosa da pensare è raggiungere una situazione tranquilla. Poi potremo sognare”.

GENOA-PALERMO

Il numero 10 rosanero conclude dando uno sguardo al prossimo avversario: “Queste partite si preparano da sole. Se non trovi stimoli dopo due sconfitte, forse non ci abbiamo capito niente. E’ meglio incontrare oggi il Genoa che un altro tipo di squadra. La prepareremo nel migliore dei modi cercando di sistemare quanto sbagliato a Reggio. Dobbiamo cercare di fare la partita davanti ai nostri tifosi. Giocare in casa deve essere un vantaggio”.

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