Palermo-Genoa, il doppio ex Foschi: “Palermo è unica, la differenza tra ieri e oggi…”

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Alla vigilia di Palermo-Genoa (gara che si giocherà al Barbera domani sera, 9 settembre, alle ore 20:30) la redazione di Rosanero live ha voluto ascoltare le sensazioni e lo stato d’animo di un dirigente, doppio ex delle due società, che proprio nel capoluogo siciliano ha scritto la pagina più importante della sua carriera di direttore sportivo, e ancor di più della storia ultracentenaria del club rosa. Parliamo di Rino Foschi, che arrivò a Palermo nell’ormai lontano 2002, ricoprendo il ruolo di Ds fino al 2008, in quelli che sono considerati gli anni d’oro dell’era Zamparini. Sotto la sua direzione, infatti, il Palermo raggiunse per tre volte consecutive la qualificazione in Coppa UEFA, e con la sua supervisione sono stati scoperti e valorizzati giovani calciatori che hanno raggiunto anche la Nazionale italiana, tra i quali i campioni del mondo Barone, Barzagli, Grosso, Zaccardo e Toni.

In seguito Foschi ha lavorato per Genoa, Torino, Padova e Cesena. Prima di fare ritorno alla base nella stagione 18/19, ricoprendo addirittura per un brevissimo periodo la carica di Presidente. Un’esperienza sicuramente molto meno fortunata però della prima, che lo vede invischiato, suo malgrado, nei guai societari che culmineranno con il fallimento dell’allora U.S. Città di Palermo. Foschi ancora oggi non nasconde il suo amore viscerale per una città che gli è rimasta nel cuore.

L’ESPERIENZA IN ROSANERO

Palermo e Genoa – dichiara il dirigente romagnolo – rappresentano due realtà assolutamente diverse per me. Sono due piazze importanti e mi ritengo fortunato di aver lavorato per entrambe. A Palermo sono stato tanti anni, la storia la conoscete – prosegue – è stata una favola bellissima e per me non è paragonabile ad alcun’altra esperienza. Lì, con il presidente Zamparini, abbiamo preso la squadra in B e l’abbiamo portata a sfiorare la qualificazione in Champions“.

Palermo è indimenticabile – incalza Foschi – mi è rimasta nel cuore e ne ho ancora nostalgia. Mi mancava anche quando ero a Genova o a Padova, pertanto non c’è nemmeno da chiedere per chi farò il tifo venerdì sera. La mia esperienza in Liguria – continua – è stata più breve. In rossoblu ho fatto il mio dovere conquistando la salvezza che mi era stata chiesta. Palermo è unica e l’amore che ho per questa città è qualcosa di indescrivibile. Seguo sempre quello che fa la squadra – prosegue l’ex direttore sportivo dei rosanero – e, devo dire, che provo anche un po’ di sana invidia per chi c’è adesso e per il fatto che al loro posto non ci sia io”.

foschi

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IL VECCHIO E IL NUOVO PALERMO

La nuova proprietà è molto seria e ambiziosa – asserisce Foschi – possiede dodici club sparsi in Europa, e non solo. Faranno sicuramente bene, ma non trovo analogie tra questo Palermo e il mio. Sono due realtà differenti, ben distinte: il nostro progetto si basava su una programmazione seria che ci ha dato delle soddisfazioni enormi. Zamparini – dichiara – era un passionale ed io di più, e la passione alla fine ci ha premiato. Abbiamo raggiunto la A dopo 31 anni, giocato in Europa, sfiorato la Champions. Non è paragonabile alla situazione presente. Il City Group – prosegue Foschi – gestisce più club, ha un approccio più imprenditoriale e meno passionale, forse, rispetto a quello che poteva avere il Palermo di Zamparini. Due diversi modi di intendere il calcio, perché diverse sono le epoche”.

FOSCHI: “CORINI È UN ALLENATORE NATO”

Riguardo alla gara di venerdì – dichiara ancora l’ex dirigente – sarà una partita davvero dura. Il Palermo non deve temere un giocatore in particolare del Genoa, ma il collettivo. Loro vogliono fortemente ritornare in serie A, non riuscirci sarebbe un fallimento. È un organico costruito per quello, gestito da un buon allenatore e ha tutte le credenziali per poter raggiungere l’obiettivo prefissato. Anche il Palermo è stato costruito bene – prosegue – purtroppo però c’è stato quel disguido con Baldini, e aver cambiato allenatore alla soglia dell’inizio del campionato non ha aiutato. Sono stati fatti comunque buoni acquisti – afferma Foschi – e credo che con questa proprietà, la squadra possa puntare tranquillamente ai playoff“.

Sulla panchina dei rosa è arrivato Corini, che conosco bene essendo stato un mio giocatore – afferma ancora Foschi-. So quello che può dare a questa squadra, ha già dimostrato nella sua carriera di allenatore il suo valore, vincendo anche un campionato di B. Ha tutte le carte in regola per avere, come tecnico, un futuro interessantissimo. Quella siciliana è una piazza che lui conosce bene, che lo ama e che lui ama allo stesso modo. Eugenio è un allenatore nato. Adesso ha la possibilità di lavorare avendo una buona società alle spalle“.

Anche se la squadra è partita non troppo bene – continua – sono convinto che possa raggiungere assolutamente qualcosa in più della salvezza. In attacco ha fatto bene a puntare su Brunori che ha disputato un ottimo campionato lo scorso anno in C. Al momento paragonarlo a giocatori come Toni o Amauri è forse un pò prematuro – conclude l’ex Ds – ma ha le qualità e i mezzi per poter fare benissimo. Deve dimostrare adesso di poter mantenere il rendimento che ha avuto in C anche in serie B”.

Foschi si congeda infine con un affettuoso saluto, ed un monito ai tifosi rosanero: “Un abbraccio a tutti e forza Palermo sempre…ma veramente sempre però“.

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