È intervenuto in conferenza stampa, allo stadio Renzo Barbera, l’allenatore del Palermo Eugenio Corini. Il tecnico ha parlato del prossimo impegno contro il Frosinone e, inevitabilmente, di mercato, moduli e giocatori dell’attuale rosa. Ecco le sue dichiarazioni:
“Quella contro il Frosinone sarà sicuramente una partita importante – ammette il tecnico – contro il Genoa c’è stata una reazione ed era fondamentale approcciarsi in una certa maniera. Ho detto alla squadra ad inizio settimana di aver tracciato una linea ed è quello che ci deve accompagnare: quella cattiveria agonistica, quella voglia, fa la differenza. Sono tutte cose che portano a vincere una partita anziché perderla, la base su cui dobbiamo costruire il nostro percorso. Mi aspetto questo tipo di approccio, poi ogni settimana di lavoro dobbiamo aggiungere qualcosa”.
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Quella di sabato sarà anche una sfida fra Corini e Grosso, un tempo compagni di squadra in rosanero ed oggi tecnici avversari: “Con Fabio ho condiviso momenti straordinari, ricordo ancora il suo primo allenamento qua: c’erano 6-7 mila persone ed era soltanto un’amichevole, era emozionato. Viveva tutto questo come una grande opportunità e lo è stata, ha vissuto una carriera straordinaria, ha anche vinto un Mondiale. Applicato, professionale, una grandissima persona. Non ci sentiamo spesso, ma fa piacere ritrovarlo, è diventato un grande allenatore”.
“Siamo agli albori di un progetto tattico. Intravedo delle cose, in alcune parti di partita a Reggio avevo visto del buono, sembrerà strano. Ed ho visto dei miglioramenti contro il Genoa. Vedo delle cose ma so anche che è un lavoro continuo. Quello che dico sempre alla squadra è che il livello va portato sempre più in alto. Ho fatto settimane tipo di allenamento, vogliamo chiudere questo percorso prima della sosta al meglio con questa gara facendo risultato. Poi consolideremo i nostri progressi”.
RITIRO A MANCHESTER
Durante la sosta di campionato della Serie BKT, dal 20 al 24 settembre, il Palermo sarà ospite del City Football Group all’Etihad Campus di Manchester, il quartier generale del Manchester City. “Ho chiesto io alla società di poter fare un piccolo ritiro per lavorare dettagliatamente senza lo stress di una settimana tipo. Non solo per proseguire il percorso di crescita sul piano tattico ma anche per approfondire il processo di conoscenza dei miei giocatori. Poter lavorare in una struttura fantastica dotata di tutti i comfort ed in campi bellissimi fa piacere ad ogni tecnico. Ringrazio la proprietà per questa opportunità”.
FINALE PLAYOFF 2018
“La finale playoff del 2018? Ho capito che ci si tiene tanto ma certe cose non vanno sovraccaricate. Nel mio approccio non cambia assolutamente niente, ci prepariamo sempre per vincere le partite”.
IL RUOLO DI MATEJU
Il tecnico ha più volte schierato Mateju, terzino destro naturale, a sinistra: “Il suo acquisto è figlio della mia conoscenza specifica delle sue qualità e della sua duttilità nell’ambito della linea difensiva. Avevo bisogno di un elemento solido con grande attitudine difensiva, che mi fornisse garanzie in copertura e nei duelli uno contro uno”.
LE ALTERNATIVE IN PANCHINA
“La lettura della partita contro il Genoa è stata quella di avere tante alternative in panchina, loro attaccavano con tanti uomini e ho preferito mettere Soleri con Brunori. Avere Vido e Soleri che mi possono giocare sia da attaccanti esterni, sia da centrali, mi dà modo di cambiare anche a partita in corso in base all’avversario”.
“La linea difensiva sta crescendo e si sta creando anche una sana competizione interna, utile ad alzare la soglia dell’attenzione e la qualità del rendimento dei singoli. Il mio stato d’animo è sempre il solito, devo dare le motivazioni giuste ai miei giocatori”.
“Di Mariano sta bene, applicato e lavora. Si è allenato tutta l’estate a Lecce in attesa della giusta opportunità per lui. Col Genoa ha fatto una grande gara, correndo e spendendosi in fase di non possesso. Crivello? Fa parte della nostra rosa, in questo momento ho fatto delle scelte tecniche ma me ne assumo le responsabilità. Non abbandono nessuno”.
“Saric è un giocatore completo, a volte ha fatto anche il trequartista. Ha personalità, sa giocare a calcio, ha forza. Ha vissuto un’estate particolare e non è ancora al top. E’ normale. Gomes è molto intelligente, applicatissimo, fa domande pertinenti e poi le mette in pratica. Potrà darci una mano nel nostro percorso”.
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