Jacopo Segre, centrocampista del Palermo arrivato quest’estate dal Torino, concede una lunga intervista a “La Gazzetta dello Sport”. Passato, presente e futuro i temi affrontati. Ecco alcune delle sue dichiarazioni più significative.
L’ ESPERIENZA DI MANCHESTER
“Ritiro a Manchester? Un’esperienza eccezionale che ogni giocatore desidera fare da quando è ragazzino – afferma il centrocampista -. Venire qui è una soddisfazione personale e di società, ti fa capire l’importanza di questo club, del loro gruppo, anche nei particolari, dall’erba dei campi curatissima all’ordine e alla pulizia degli spazi. Dobbiamo lavorare tanto per arrivare a certi livelli. Lo stadio – continua Segre – è il simbolo della modernità ed efficienza, dagli spogliatoi al museo, non ci sono aggettivi per descriverlo”.
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PALERMO TRENO DA NON PERDERE
“Quando mi ha cercato il Palermo ho detto subito sì perché la società e la città sono ambiziose, pensano in grande. Sono treni che non capitano tutta la vita, specie questo, è stata un’emozione. I miei eroi da ragazzino? A Milanello ho avuto la fortuna di vedere Kakà da vicino, ho fatto il raccattapalle a San Siro, era un bel vedere. Poi – prosegue – ho conosciuto Beckham per la presentazione di uno spot, all’epoca giocavo a Piacenza ma David non sapeva neanche dove fosse. Oggi mi piace Barella. All’estero De Bruyne e Gundogan“.
“La B è un torneo difficile, con tanti club che vogliono salire. Puoi vincere col Genoa e perdere ovunque. Dobbiamo lavorare per migliorarci. L’ambizione – afferma – ci spinge a dare tanto. I playoff? Perché no. Se dobbiamo sognare, meglio non porsi limiti”.
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