A “disturbare” la serenità che aleggia in casa Reggina, prima in classifica nel campionato di serie B insieme al Bari, ci ha pensato una visita della Guardia di finanza nella giornata di ieri, 11 ottobre. I militari hanno effettuato una perquisizione nella sede del club amaranto, al fine di reperire materiale utile sull’inchiesta relativa agli “affari sporchi” dell’ex presidente della squadra calabrese, Luca Gallo, agli arresti domiciliari dal luglio scorso con l’accusa di “bancarotta fraudolenta”. Una verifica avvenuta in seguito alla confisca dei beni del legale rappresentante di una Srl barese, con sede a Lecce, per un valore complessivo di oltre due milioni di euro.
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Dalle indagini, infatti, era emerso che Gallo avrebbe “ricevuto dalla predetta, a titolo di permuta, quale pagamento di una sponsorizzazione, un credito fiscale ritenuto fittizio (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), pari ad euro 703.913,40 oltre I.V.A.; utilizzato, nell’aprile 2022, per compensare debiti tributari e previdenziali relativi ai periodi di imposta dal 2016 al 2020“.
L’ATTUALE REGGINA ESTRANEA AI FATTI
Fatti che, tuttavia, non intaccano la Reggina di Marcello Cardona, come la stessa società amaranto ha precisato con un comunicato. “La Guardia di finanza ha acquisito alcuni documenti relativi alle precedenti gestioni della Reggina 1914, su richiesta della Procura della Repubblica di Bari. Non è stato acquisito né richiesto alcun documento riguardante l’attuale gestione o proprietà, che non è in alcun modo coinvolta e non ha mai avuto nessun rapporto con i soggetti sotto inchiesta“.
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