Corini: “Pisa? Non posso promettere che vinceremo”

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Conferenza stampa pre-partita per mister Corini, alla vigilia di una gara (quella col Pisa) che rappresenta un vero e proprio esame. Ci si aspetta infatti dalla squadra una reazione a seguito delle ultime 3 sconfitte consecutive in campionato. Ecco le parole del tecnico sul momento della squadra e sulla preparazione dei rosa al match di domani:

La vicinanza del City Group l’abbiamo sempre sentitaesordisce Corini -, sia quando siamo stati a Manchester sia con l’arrivo di Gigliani in città. La proprietà è vicina alla squadra e sento il pieno sostegno da parte di tutti. Siamo consapevoli delle difficoltà del percorsoammette l’allenatore – ma stiamo lavorando per procedere affinché siano ridotte. Quello che ha reso difficile la situazione sono state le ultime due gare. La squadra è stata messa sotto pressione, ma abbiamo i mezzi e la voglia per uscire da questa situazione. Stiamo cercando di capire come diventare più veloci ed efficaci davanti, perché a 25 metri dalla porta ci fermano. Dobbiamo reagire – afferma il tecnico rosanero -, mettere dentro tutto quello che abbiamo: possiamo farlo. Poi, sono sicuro che i tifosi apprezzeranno, perché si può perdere, ma non si può perdere l’anima e lo spirito della squadra“.

Il Pisa ha preso D’Angelo, che ha avuto un percorso lungo e positivo con quella squadra- continua -, dovremo fare una gara aggressiva. Leggo delle bocciature, ma il calcio moderno funziona di scelte. E’ una ricerca continua che un allenatore fa per trovare la soluzione. Per certe partite sono portato a prendere queste decisioni. Devetak? Non gioca da maggio – precisa Corini -, e oggi per me non è in una condizione completa. Su Crivello ho fatto una scelta tecnica, poi ha avuto un problema al costato. Mateju è quello che adesso mi dà più sicurezza. In settimana con la squadra abbiamo lavorato molto intensamente”.

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“Con la squadra abbiamo fissato dei punti da cui ripartire – dichiara l’allenatore lombardo – gli ho fatto vedere un documentario di Kobe Bryant, per parlare del suo atteggiamento vincente. Ha saputo sporcarsi, nonostante il suo straordinario talento. Io ho cambiato mentalità a 28 anni, la tecnica l’avevo già – afferma – e da lì sono diventato una bestia. Questa squadra sicuramente si salverà, non c’è nessuna partita spartiacque. Io voglio fare vedere una reazione, far vedere che ognuno ha messo qualcosa in più. Dobbiamo renderci conto di chi siamo oggi: una squadra che deve salvarsi“.

“Io spingo i miei giocatori ad andare sotto stress, voglio capire chi lo regge. Lavoro sulla reazione, c’è una ricerca continua. Ed è quello che voglio vedere domani. Se uno è aggressivo 4, voglio vedere che diventa aggressivo 7. Non posso accettare gli ultimi minuti di Ternidice ancora Corini -, non mi sento rappresentato, ma la responsabilità è mia. Domani dobbiamo fare una partita irreprensibile, ma non posso promettere che vinceremo. Ma io sono qua a combattere. Bisogna che ci sia un’identità costruita nel tempo, che non possiamo pretendere con 15 elementi nuovi. Sono tutti titolari per me, tutti importanti, tutti forti. Si deve parlare di scelte, non di bocciature. I miei giocatori sanno che ci sono. Giocare da dietro? Ho ‘alleggerito’ Mirko (Pigliacelli n.d.r.) da questo carico – risponde -, anche perché poi diventava una giocata prevedibile. L’ha fatto di meno contro la Ternana, ma a volte comunque ha lanciato per gli attaccanti”.

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