Si chiede regolamentazione del settore contro le delocalizzazioni selvagge e per sollecitare il Governo per l’approvazione di emendamenti che garantiscano la crescita del comparto dei call center. Con questa motivazione stamattina sono scesi in piazza migliaia di lavoratori appartenenti alle aziende di outsourcing siciliane. A loro fianco le Rsu e le Rsa di Cgil, Cisl e Uil.
L’INTERVISTA
“Lamentiamo da anni la mancanza di regolamentazione delle delocalizzazioni e delle gare al massimo ribasso – ha spiegato Giovanni Gorgone, rappresentante sindacale Fistel – Cisl, alla nostra redazione -. Chiediamo che nel milleproroghe vengano inseriti degli emendamenti che possano salvaguardare il nostro lavoro”.
MILLE PROMESSE
Un problema antico quello delle delocalizzazioni selvagge, che nessun Governo – seppur tra mille promesse – che in questi anni si è alternato, è riuscito a risolvere. Le chiamate degli utenti di aziende italiane, come Tim, Vodafone, Sky, Wind, per citarne alcune, vengono perlopiù smistate in call center esteri, lì dove il costo del lavoro è più basso, mettendo in crisi il settore in Italia.
EFFETTO BOOMERANG
“I Governi si sono alternati – dichiara Gorgone – ma non è cambiato nulla. Abbiamo fatto tanti viaggi della speranza, inutilmente. Siamo preoccupati – continua il sindacalista – che possa avvenire un effetto boomerang che metta totalmente in crisi tutto il settore”.
E non è una preoccupazione campata in aria. Il rischio c’è. Tanto è vero che alla manifestazione di oggi a Palermo sono arrivati i lavoratori del comparto call center da tutta la Sicilia. Al loro fianco il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, da sempre vicino alla lotta dei lavoratori di Almaviva, e l’Assessore al Lavoro Giovanna Marano. All’arrivo in prefettura, le Rsu chiederanno un incontro col Prefetto di Palermo.
“La settimana scorsa abbiamo fatto una fiaccolata come Almaviva – conclude Giovanni Gorgone – ma oggi abbiamo voluto questo sciopero del settore siciliano perché il problema non investe solo l’azienda di via Filippo Cordova, ma tutto il settore. Oggi abbiamo dato un bel segnale perché siamo tanti in strada a chiedere un aiuto, ma siamo arrivati quasi alla fine, adesso aspettiamo un segnale del Governo”.
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