Il Palermo in chiaroscuro, cosa va e cosa invece no

Un Palermo pieno di contraddizioni alla ricerca dello scatto decisivo

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Dopo la vittoria esterna a Ragusa possiamo trarre un piccolo bilancio. Valutare i chiaroscuri del percorso del Palermo in un cammino che non può e non deve fallire l’approdo finale e diretto in serie C.

COSA VA BENE

Punti di forza del cammino del Palermo sono sicuramente: la classifica, che al netto di tutti i rimpianti e recriminazioni dice che, pur soffrendo più del lecito, la squadra rosa nero è al comando dalla prima giornata di campionato. Un comando al momento sancito da 5 punti di vantaggio sul Savoia, che necessariamente è il caso aumenti almeno ad 8 in coincidenza del futuro scontro, probabilmente decisivo, che andrà in scena a Torre Annunziata il prossimo 22 marzo.

Altro aspetto positivo è, in generale, la tenuta difensiva. Il Palermo è la squadra meno perforata del torneo. Fuori casa questa statistica ha numeri pressoché unici e ad oggi indiscutibili, a prescindere dalla modesta qualità delle prestazioni. Infatti, ad oggi, in trasferta i rosa nero hanno subito solo 2 reti (una è autogol) in tutta la stagione, sono imbattuti ed hanno quasi sempre vinto. Solo in due occasioni è finita in pareggio, contro la Palmese e contro il San Tommaso.

COSA NON VA BENE

I dati appena citati dovrebbero lasciare tranquilli i tifosi. Ma nel caso del Palermo così non è. Non lo è perché – e qui veniamo alle note dolenti – la squadra da tempo gioca tendenzialmente male. Fa una fatica immane nell’imporre un gioco accettabile e nel finalizzare le occasioni che crea. In casa il Palermo ha qualche difetto di troppo: ha perso entrambe le due gare più importanti del girone di andata, con Savoia e Acireale e ha progressivamente perso spinta e capacità offensiva e “di intimidazione” sugli avversari. In linea generale si trova con tutti gli uomini del fronte offensivo in difficoltà nel trovare la via del gol.

Gianni Ricciardo, fermo a 9 gol da mesi ed ora anche ai box per infortunio, ha totalmente smarrito convinzione e via della porta. Nando Sforzini, recente match winner a Ragusa, dopo l’infortunio patito, nei mesi scorsi, è soltanto al terzo gol in stagione. Santana è out per tutta la stagione. E per quanto riguarda il resto, Felici, Ficarrotta Silipo e Floriano (questi ultimi due appena giunti in rosanero) lo score complessivo è di 7 gol in 4.

ATTACCO SOSTANZIALMENTE ANEMICO

Nando Sforzini si ripeterà contro l’fc Messina?

È una resa offensiva quella di puntare al “golletto”, assolutamente insoddisfacente per una squadra obbligata a vincere il campionato. Una resa che chiama in causa modulo e gestione risorse dell’allenatore Pergolizzi, colui che da tempo si trova nell’occhio del ciclone del tifo rosa nero. Un tecnico che, seppur primo, non riesce a ricevere la fiducia dell’ambiente. Il modo in cui il Palermo ormai da almeno 2 mesi gestisce le gare di campionato risulta quindi assai incerto e  permane preoccupante. La politica del “golletto” spesso ha dato i frutti attesi dal mister rosa nero ma appare ai più inaccettabile, rischiosa e, soprattutto, non da Palermo.

SERVONO FURORE E CINISMO

Dalla squadra ci si attende maggiore intraprendenza ed una più spiccata vocazione offensiva, unita ad un pratico cinismo. Qualità quasi del tutto assenti in questo Palermo Pergolizziano che concretizza davvero con molta fatica. Già domenica, alle ore 15.00 contro lfc Messina, terzo in graduatoria, la necessità di vincere è ineludibile. In società si è lamentato il disagio che la pressione ambientale genera sulla squadra. Ma purtroppo se ti chiami Palermo e dietro hai una città in attesa di certezze, la pressione è qualcosa che si deve saper gestire. Bisogna imparare a mutarla in energie nervose positive e non in qualcosa di cui lamentarsi, che genera ansie e destabilizzazioni. Palermo ama e sostiene, ma è apprensiva e pretende. In special modo se costretta in categorie del genere.