Voglia di continuare a stupire con il Palermo, anche contro la “sua” Messina. Giovanni Ricciardo, arrivato quest’anno all’ombra del teatro Massimo dal Cesena, deve sfidare il suo passato: la punta è nata a Ficarra, comune di 1398 abitanti, che dista una sola ora dalla città di Messina, luogo delle scontro tra i padroni di casa del FC Messina guidato da Costantino ed i rosanero allenati da Pergolizzi.
RICCIARDO: “RISPETTO MESSINA MA VOGLIO VINCERE COL PALERMO”
Lo Stretto di Messina sarà teatro (ore 15:00 al Franco Scoglio) dell’attesissimo derby siciliano tra FC Messina ed il nuovo corso rosanero targato Mirri-Di Piazza. Il Palermo arriva in terra peloritana con l’obiettivo di centrare il quinto successo consecutivo mentre i giallorossi cercano lo scalpo dei cugini per imprimere un marchio vivido alla loro altalenante stagione. Nel mezzo, c’è Ricciardo: attaccante messinese che vuole vincere col Palermo. Intervistato dal Corriere dello Sport, il calciatore nato a Ficarra ha parlato di tutte le sensazioni pre-derby. Ecco cosa ha detto:
“Abito ad un’ora da Messina. Quello di Ficarra resta il mio mondo. E dentro c’è il mio cuore: amici da una vita e famiglia. Da bambini, uscivamo da scuola e dovevamo solo scegliere: o “u chianu a Badia” o “u cortile ru Comune”: due contro due, le panchine come porte. Messina era la nostra città ma io tifavo per l’Inter, altri ragazzini per la Juve. A casa siamo tutti interisti. Quando ti chiami Palermo, non puoi fare calcoli perché contro di te chiunque dà il massimo. Il campionato è molto equilibrato, non bisogna sottovalutare neppure l’ultima. Sulla carta, i più insidiosi e costanti saranno il Savoia, i due Messina, nonostante le partenze difficoltose che comunque ci stanno, l’Acireale. E aggiungerei Licata e Giugliano”.
La scelta del Palermo: “Ho avuto una chiacchierata con l’FC, ma sarà bene eliminare qualsiasi equivoco. Ho rispetto e stima per Messina e sono molto legato alla città nella quale sono nato. Però, saputo della cancellazione, il Palermo diventò il mio obiettivo. Non potevo rinunciare alla chiamata della nuova società. Ho voluto realizzare quello che considero un sogno. In estate, sui social, sono stato attaccato dai tifosi, dunque credo che probabilmente l’accoglienza non sarà delle migliori. Li rispetto, comunque, e vado per la mia strada. Sarà una partita come le altre. Che vale tre punti. E anche un derby caldo. Qualcuno mi sfotterà, a cominciare dagli amici, è normale. Si tratterà di uno stimolo in più”.