Martinelli il saggio: “Avanti così: scontro diretto lontano”

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Da capitano, ha affrontato ogni battaglia senza mai lesinare una goccia di sudore. Ed lo ha fatto anche quando il tecnico, Rosario Pergolizzi, è stato costretto a schierarlo in ruoli non certo consueti, per la sua carriera. Alessandro Martinelli, fra i punti fermi del Palermo, ha analizzato il momento dei rosanero, che si avvicinano allo scontro diretto con il Savoia con tutta la fiducia possibile.

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TESTA SOLO AL LICATA

Il centrocampista, però, dimostra mente lucida e cuore freddo, sottolineando che non è ancora tempo di pensare alla supersfida di Torre Annunziata. “Noi non ci stiamo sinceramente ancora pensando – ha detto intervistato su Trm – perchè ancora mancano diverse partite. In tre gare ci saranno nove punti a disposizione, e quindi c’è la possibilità di arrivare a quella partita in una situazione positiva, ma anche meno positiva. Intanto pensiamo alla partita di domenica, poi sarà la volta delle altre”.

Passo per passo, dunque. E l’analisi di Martinelli ha toccato anche il passato e i principali problemi affrontati dal Palermo, nella strada che lo ha portato fino ad oggi. “La prima sconfitta, quella Savoia, è stata la prima gara contro un avversario che ha saputo metterci almeno un po’ in difficoltà. Forse non eravamo pronti, e quindi abbiamo pagato questa cosa. Invece contro l’Acireale è stata un po’ più tosta perchè ci siamo trovati in una condizione di dovere vincere per dimostrare qualcosa. Però siamo ricaduti nello stesso errore”. Proprio la gara contro gli amaranto ha “insegnato” qualcosa ai rosanero. “E’ stato a quel punto – ha sottolineato Martinelli – che abbiamo capito che c’era qualcosa che non andava e che dovevamo rimettere le cose in sesto. Io credo che le sconfitte servano molto più delle vittorie, perché vincere maschera gli aspetti negativi, mentre perdere ti fa crescere”.

“DA GIOVANE A VOLTE NON CAPISCI…”

Da leader della formazione di Pergolizzi, il centrocampista lancia anche un messaggio a tutti coloro che hanno fatto quest’anno molta panchina: “Io credo che chi ti fa vincere il campionato è chi gioca meno, perché subentra al posto dei “titolari”. Lo scorso anno per esempio quelli che non giocavano andavano più forte di quelli che giocavano, e chi subentrava andava al doppio”. Il messaggio va, in particolare, ad alcuni compagni: “Rizzo Pinna, Buba, Ferrante e gli altri meritano da tutti soltanto dei complimenti. Tutti stanno facendo un grande lavoro perché non scendere in campo è mai facile certe cose a volte quando sei giovane – prosegue Martinelli – non le capisci. Invece loro si stanno dimostrando maturi sotto questo punto di vista”.

Nelle ultime settimane agli onori della cronaca sono balzati i neoarrivati Silipo e Lucca, entrambi andati a segno domenica scorsa contro il Biancavilla. “Lucca e Silipo si sono subito immedesimati nella situazione. E si sente poca differenza – ha proseguito il centrocampista rosanero – tra under e over in campo. Lucca lo conoscevo già perché l’anno scorso si allenava con noi al Brescia, mentre Silipo si è presentato subito con un gol incredibile”.

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