Usura a Palermo: sequestrati beni per 17 milioni

30 le vittime che hanno collaborato con gli investigatori

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La sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo ha confiscato nella giornata di oggi 17 milioni di euro a Francesco Abbate, 65 anni, detto “Il monaco”. L’uomo era stato già condannato per usura, trasferimento fraudolento di valori ed esercizio abusivo di attività finanziarie.

L’OPERAZIONE

La ricostruzione del giro d’affari da parte della Guardia di Finanza ha portato alla scoperta di 30 vittime che collaborando nell’operazione ne hanno consentito la buona riuscita. La consegna del denaro ad usura avveniva in contanti e in assegni, con scadenze prefissate e tassi di interesse imposti che variavano dal 25% ad oltre il 250% annuo. Il valore complessivo dei beni confiscati ammonta a 17 milioni divisi in 42 immobili, 15 conti correnti, carte di credito e polizze vita, oggetti preziosi e un’automobile.

IL PASSATO

Abbate fu condannato una prima volta nel 1997 a causa di due ipotesi di usura consumate a Palermo nel 1991 e nel 1992. La seconda nel 2013, quando subì il sequestro di beni e disponibilità finanziarie. Finì in carcere nel 2019, dopo una condanna a 7 anni di reclusione divenuta irrevocabile.

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