Call center palermitani senza pace: adesso è resilienza coronavirus

Già alle prese con i noti problemi, i call center del capoluogo fanno i conti anche con il coronavirus. Approntati servizi di sanificazione per garantire la salute dei dipendenti.

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E’ notoriamente divenuto uno di comparti lavorativi più importanti ma anche problematici della città di Palermo. Quello che, da solo, impegna qualcosa come 3.000 dipendenti. Negli ultimi anni costantemente sotto pressione per la minaccia, causa crisi economica di delocalizzare paventata da Almaviva. E’ destinato, nel bene come nel male a fare notizia il mondo dei call center. Ora più che mai in una città, Palermo, che come tutte le altre comincia a percepire in tutta la sua gravità il pericolo coronavirus. Si parla di un vero e proprio piano di resilienza, per garantire la continuità operativa dei servizi, tra i quali attività sensibili di priorità nazionale.

UN’AZIENDA CHE DECIDE DI CONTINUARE

La situazione di emergenza sanitaria nazionale non ha precedenti. I messaggi a reti unificate del Presidente Conte parlano chiaro. Saracinesche chiuse per quanto riguarda il terziario, settore fondamentale per l’economia del capoluogo siciliano. Ma non le aziende che erogano servizi (almeno non tutte), come nel caso dei call center. Ed ecco che allora, per garantire la salute degli operatori, in tutte le strutture presenti a Palermo si adottano le dovute cautele.

I Call center palermitani si adeguano alle misure di prevenzione da coronavirus



A DEBITA DISTANZA

Inannzitutto la rimodulazione e il riassetto logistico del personale dei call center al fine di potenziare le misure preventive raccomandate. Già adottate, per il distanziamento e la gestione degli spazi, con postazioni alternate. In secondo luogo la rilevazione in corso delle condizioni tecniche di operatività individuale da remoto. Per l’attivazione di lavoro agile, che rimane soggetto ad autorizzazione dei committenti. Una pianificazione che concilia le iniziative assunte dall’azienda nel rispetto delle decisioni delle autorità preposte.

CUFFIETTE PERSONALIZZATE A PRESCINDERE

Ma è già dal 22 febbraio scorso che, nei call center, in via precauzionale, a tutto il personale è stato spiegato come utilizzare le apparecchiature in dotazione. Innanzitutto le cuffiette, che comunque, a prescindere dal coronavirus sono da tempo individuali per uso personale. Da parte dell’azienda, onde prevenire i rischi derivanti dal corona virus sono state fornite corrette raccomandazioni precauzionali. 

SANIFICAZIONE TOTALE

Importanti anche i piani di pulizia, sanificazione e disinfezione dei vari call center approntati a seguito dello stato d’allarme. Tavoli, maniglie, scrivanie, computer, tastiere e pulsantiere sono stati trattati con prodotti conformi alle indicazioni delle autorità di riferimento per renderli igienicamente più sicuri. Sono stati collocati e potenziati i distributori di disinfettante per le mani nelle principali aree aziendali ad uso comune. Inoltre sono stati sostituiti tutti i filtri dell’aria dei condizionatori e igienizzate/sanificate le prese d’aria.

Nelle sedi di via Cordova e via La Malfa è stato effettuato e ripetuto un servizio straordinario di sanificazione ed igienizzazione. Riguarda pavimentazione, porte, maniglie, sedie, tastiere, mouse, piani di lavoro, area break, area bagni, davanzali finestre dei call center. Contestualmente, e fino al termine dell’emergenza, vengono giornalmente igienizzati tastiere e mouse delle postazioni. E’ stato sospeso (salvo per ditte di pulizie e manutentori) l’accesso alle sedi per clienti, fornitori e visitatori esterni.