Erdis Kraja: “Dobbiamo far capire di che pasta siamo fatti”

Un inizio sbalorditivo dopo un periodo di fermo per un grave infortunio. Ora si punta in alto.

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Un Under, un giocatore che ha sicuramente molto da imparare, ancora. Ma Erdis Kraja è anche talento, vice capocannoniere e titolare. Il giocatore albanese ha voglia di mettersi in gioco, voglia di andare in porta e lo fa anche con disinvoltura.

Erdis Kraja.

Un inizio sorprendente.

Il suo inizio sorprendente sbalordisce anche lui: “Me l’avessero detto in ritiro non ci avrei creduto, credo molto nelle mie qualità, ma un inizio così positivo non me lo aspettavo”.

Il giovane centrocampista è stato un anno ai box a causa di un infortunio, ma questo, afferma in una intervista sulla Gazzetta dello Sport, è l’anno della sua risalita: “Quest’anno è importantissimo perché l’infortunio della scorsa stagione mi ha penalizzato tanto. Mi sono operato al menisco e con una sutura meniscale ci sono voluti molti mesi per recuperare. Farò di tutto per emergere”.

Parte dal basso, ma con grande entusiasmo.

“La scelta di partire dal basso, dalla Serie D – continua – è stata molto ponderata, perché è molto più difficile passare da una Primavera ad una prima squadra, ma alla fine Palermo è stata la soluzione migliore, vista l’importanza della società ed il calore della piazza”.

Il giocatore, che viene dal Nord, si dice poco incline a credere negli stereotipi riguardanti le città del Sud. Si considera molto soddisfatto d’aver scelto la Sicilia.

Il suo rapporto col padre.

“Porto sulla maglia l’anno di nascita di mio padre perché con lui ho un rapporto molto particolare – ammette poi Kraja – abbiamo entrambi un carattere forte e siamo orgogliosi. Ci scontriamo spesso, però tutto quello che raccolgo lo devo anche ai miei genitori”.

Una famiglia umile e combattiva, quella da dove proviene il centrocampista Kraja: “Mio padre fa l’operaio, è venuto negli anni ’90 in Italia durante la guerra in Albania, dove non c’erano sbocchi. Ha trovato lavoro come muratore, poi lo ha raggiunto mia madre. Io sono nato in Italia”.

Da difensore centrale a centrocampista. Una buona gavetta.

Kraja, che ha messo a segno due reti nel Campionato di Serie D ed è centrocampista, nasce come difensore centrale. I suoi allenatori, afferma, hanno avuto la tendenza a sfruttarlo per quanto riguarda l’impostare l’azione da dietro. Sebbene non fosse il ruolo che desiderava, ritiene utile l’averlo imparato ed interiorizzato. Adesso si impegna per un ruolo più avanzato.

“Il trequartista – racconta il giocatore – non lo avevo mai fatto, è stata un’idea di Pergolizzi. Mi sono trovato a mio agio, bisogna sapere fare tutto a centrocampo”.

Piccola età, ma grandi aspirazioni.

Kraja non si pone limiti, ha molti obiettivi da perseguire: “Speriamo di lasciare il segno con la Cittanovese, con un goal o con un assist. Bisogna andare avanti con le vittorie, per avere fiducia come squadra e far capire di che pasta siamo fatti, restando sempre con i piedi per terra, grazie ai nostri over”.

Kraja ed il fascino dell’arancina siciliana.

Il centrocampista di origine albanese conosce anche la comunità alloglotta di lingua albanese a Palermo, Piana degli Albanesi, che conta di visitare presto. Per il resto, racconta di essersi – chiaramente – innamorato, ma con moderazione, dell’arancina. Come dargli torto!

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