Coronavirus ed esodi di massa: per Figuccia Sicilia più patriottica di Roma

Per il deputato UDC dell'Ars Vincenzo Figuccia, sono assolutamente inaccettabili gli esodi di massa permessi dal governo verso il sud Italia

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“Se non vogliamo uscire dalla quarantena nel 2023 bisogna che Musumeci, Presidente della Regione, assuma ai sensi dell’articolo 31 dello Statuto le vesti di responsabile dell’ordine pubblico, di capo delle forze dell’ordine. Una scelta necessaria, e in quanto tale senza che vi sia l’obbligo di attendere le indicazioni di Roma. Il dovere primario nei confronti di tutto il popolo siciliano, è di applicare i provvedimenti straordinari necessari a scongiurare il dilagare incontrollato del coronavirus. Ivi compresa la chiusura temporanea del trasporto aereo, ferroviario e marittimo da e per la Sicilia”.

Il fuggi fuggi dal nord causato dal coronavirus

STOP ESODI DI MASSA

Questo l’accorato appello di Vincenzo Figuccia, deputato dell’Udc all’Ars che aggiunge. ” Non è tollerabile continuare ad assistere con il compiacimento del governo nazionale, causa coronavirus all’esodo di massa dal nord verso il sud di migliaia di persone, mille solo ieri arrivati dall’estero. Una nuova ondata verso la Sicilia che non ha ragione di esistere se non per la scelleratezza di chi sta rispedendo qui i non residenti”.

IL PATRIOTTISMO DEI SICILIANI

Un atteggiamento che sa poco di patriottico, in perfetta antitesi con il grande senso di solidarietà e della nazione dimostrato dalla Sicilia. Accogliendo infatto nelle strutture sanitarie quei soggetti di altre regioni positivi al coronavirus, i siciliani stanno dimostrando una benevolenza che non deve essere certamente interpretata da qualche eunuco romano come ingenuità“.

BLINDARE L’ISOLA

“Blindare l’isola per proteggerlo da ogni minaccia dall’esterno è conditio sine qua non per ridurre in tempi celeri i numeri dei contagi da coronavirus ormai fuori controllo. Aggiungo che i Prefetti che formalmente dipendono dal Ministero degli Interni non potranno che attenersi alle disposizioni di Palazzo d’Orleans perché non avvenga più quanto si è verificato a Messina. Lì, il sindaco De Luca, al quale va la mia solidarietà, si è visto pestare i piedi da qualche ministrello per aver tutelato con il coprifuoco i cittadini messinesi. Il nostro dovere – conclude – è certamente quello di contribuire a rinvigorire la forza del un Paese nel rispetto dell’Autonomia della nostra Regione”.