La corsa al vaccino ed ai farmaci che funzionano

Molte aziende mondiali stanno sperimentando il vaccino contro il coronavirus. Ma nell'immediato ci si affida a medicinali esistenti per altre malattie

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Ormai in tutto il mondo è iniziata la corsa al vaccino contro il coronavirus, che, giorno dopo giorno si fa sempre più serrata. Per uno progettato in America si è avuta la prima iniezione sull’uomo, mentre in Russia per un altro ha avuto il via per i test sugli animali. Anche l’Italia è pronta a partire con i test pre-clinici del vaccino progettato dalla Takis che pertanto può iniziare la sperimentazione sugli animali. Ma c’è anche l’azienda italiana TeiThera, che ne ha messo a punto un altro, e in aprile inizierà i test. Da segnalare anche la CureVac, presente in Germania e negli Stati Uniti, che si prepara anch’essa ad avviare i test-preclinici.

IL VACCINO ITALIANO TAKIS

Per quanto riguarda il progetto della Takis, è il primo in Europa ad accedere ai test pre-clinici sugli animali, fondamentali per poi portare il vaccino all’uso umano. L’avvio dei test è previsto in settimana, e l’amministratore delegato dell’azienda Luigi Auisicchio ha assicurato: «Se i test saranno soddisfacenti, il vaccino potrebbe essere testato sull’uomo nel prossimo autunno». Questa è una tecnologia che tende a attivare il sistema immunitario del paziente.

TERAPIE CON FARMACI ESISTENTI

Come si vede, la disponibilità del vaccino non sarà immediata. Per cui contro il coronavirus si tendono a sperimentare farmaci già esistenti, come il Remdesivir, già usato per curare la febbre emorragica Ebola. Questi sono farmaci già disponibili, e anche se non possono essere la soluzione definitiva contro l’epidemia, possono fornire un valido argine per limitarne la virulenza. Come per il Tocilizumab, un farmaco di cui abbiamo già ampiamente parlato, nato contro l’artrite reumatoide, ma che funziona, ed i risultati sono molto promettenti. Questo farmaco dà una risposta rapida, e per questo l’ospedale Civico di Palermo ne ha una scorta così abbondante da poter curare centinaia di pazienti.


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