Sempre e da sempre si spendono parole di stima per le associazioni di volontariato. C’è chi li chiama eroi chi addirittura angeli, per quella scelta di spendere parte della propria esistenza ad aiutare il prossimo. Senza nulla in cambio, se non la gratitudine di chi si giova del loro sostegno. E in tempi come questi, ammorbati da un virus sconosciuto quanto letale, di missionari di tal fatta solo il cielo sa quanto ve ne sia bisogno. Da quì la necessità di lanciare un appello, sfruttando quel formidabile megafono qual è la rete. Intervistata da Palermo Live, se ne fa portavoce Antonella La Mendola, operativa da due anni presso un’associazione di volontariato della croce rossa.”Il momento è delicato, e per questo c’è bisogno di unire le forze per fare fronte a specifiche criticità. Su tutte quella che, più delle altre rischia di colpire la fascia di persone maggiormente indifese”.
UN’APPRENSIONE DIFFUSA
Nonostante possa vantare un gran numero di contatti su Facebook, per ottenere una maggiore diffusione del suo invito, Antonella desidera affidarsi ai media locali.“Chiunque volesse indossare la divisa di volontario, e non solo della croce rossa, sappia che questo è il momento più opportuno. L’emergenza in atto richiede l’ampliamento del personale. Altrimenti, purtroppo, si rischia di non potere soddisfare tante richieste di aiuto. Chiaramente – sottolinea Antonella -, avvertiamo in maniera tangibile la grande paura delle persone. Se prima chiamavano anche per un semplice mal di pancia, adesso le richieste di aiuto si sono diradate di molto. In compenso arrivano chiamate per dei casi accertati con tampone positivo che prevedono dei trasferimenti protetti. Inutile nascondere il fatto che anche noi volontari viviamo uno stato di comprensibile apprensione”.
CARENZA DI PRESIDI
In giro per la città, pronti a scattare per fare fronte agli S.O.S di tanti concittadini, ben istruiti circa le contromisure da adottare per prottegersi e proteggere dal coronavirus.”Chiaramente il 118 ci dà delle direttive da seguire quando si va su dei casi accertati. Esistono anche dei casi sospetti – sottolinea Antonella – che possono essere anche asintomatici e che, proprio per questo ci espongono a rischi. Soprattutto perchè vengono a mancare dei presidi basilari quali le mascherine fp3 delle quali c’è carenza. In questo momento si va avanti con le mascherine chirurgiche che proteggono poco o nulla da un’eventuale contagio”.
CHI PUO’ SCENDA IN CAMPO
Infine, Antonella tiene a ribadire il motivo principale del suo appello, con la speranza che venga accolto da più persone possibili. “Dare la propria disponibilità per portare farmaci a gente in quarantena, ad anziani che non riescono ad uscire di casa, anche la semplice spesa può essere un atto prezioso. A tal proposito si parla tanto delle spese on line, ma poi scopri che, una volta completata la procedura per fartela spedire a casa i posti sono tutti pieni. Esselunga ad esempio, non trasporta più a casa fino al primo di aprile“.