Coronavirus, installati i termoscanner all’aeroporto di Palermo

Installati quattro dispositivi per la misurazione della temperatura corporea

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Gli strumenti di misurazione della temperatura corporea sono stati collocati agli arrivi e alle partenze in modo da verificare le condizioni di più viaggiatori possibili. L’obiettivo, nell’aeroporto di Palermo, è quello di bloccare qualunque persona possa essere affetta da Coronavirus.

LA SITUAZIONE E I NUMERI

Fino ad ora la misurazione della temperatura è avvenuta tramite i termometri ad infrarossi. Da oggi invece le difese contro il Coronavirus saranno intensificate tramite l’installazione dei termoscanner che rivelano la temperatura corporea automaticamente. I dispositivi saranno quattro, collocati due alle partenze e due agli arrivi. Finora sono circa centomila i passeggeri controllati all’interno dell’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo.

Secondo i dati dell’Usmaf di Palermo, dallo scorso febbraio sono 942 i voli sottoposti a controllo per il contenimento di Covid-19. Solo cinque i casi in cui il termometro ha rivelato una temperatura corporea superiore al 37.5, soglia che, se superata, impone l’approfondimento sanitario. Intanto, l’aeroporto di Palermo, su disposizione del ministero dei Trasporti, è aperto e operativo. Due sono i voli da e per Roma Fiumicino operati dalla compagnia aerea Alitalia. Uno, invece, da e per Lampedusa, operato dalla compagnia aerea Dat. L’attività principale dell’aeroporto resta, in questi giorni, quella di accogliere i voli umanitari e quelli riguardanti l’arrivo di farmaci, viveri e dispositivi medici. La struttura, infatti, ricopre un ruolo fondamentale nella lotta al Coronavirus. Lo scalo aereo palermitano è sottoposto ad una costante attività di sanificazione degli ambienti. L’obiettivo è quello di ridurre al minimo il propagarsi del Covid-19 in un ambiente che rappresenta uno snodo cruciale da cui si muovono centinaia di persone.

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