Pasqua e Pasquetta, consegne a domicilio vietate: rabbia dell’Ars

UN FRONTE APERTO RICCO DI POLEMICHE

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Le giornate di Pasqua e Pasquetta aumentano la tensione in Sicilia. L’ordinanza di Nello Musumeci ha vietato le consegne a domicilio per i due giorni festivi e la decisione ha fomentato diverse polemiche. Gli esercenti, in particolare Confartigianato e Cna, si sono apertamente schierati contro la Regione Sicilia sottolineando quanto questa di presa di posizione danneggi ulteriormente il settore. Oggi è stato il turno di Giancarlo Miccichè, presidente dell’Ars.

Pasqua e Pasquetta

PASQUA E PASQUETTA: LE CONSEGNE A DOMICILIO VIETATE AUMENTANO LE TENSIONI

Il Coronavirus infuoca ancora gli animi in Sicilia. Ecco le parole del presidente dell’Ars:

“Fino ad oggi ho condiviso ogni provvedimento del governo regionale e sono convinto che se oggi la Sicilia è tra le regioni italiane meno colpite dagli effetti dell’emergenza sanitaria sia in larga parte merito del rigore e della prontezza dei provvedimenti voluti dalla giunta Musumeci. Eppure l’ordinanza del governo regionale che prevede lo stop alle consegne a domicilio per le festività pasquali mi suona stonata e controproducente: mi auguro si faccia un responsabile passo indietro.Precludere alle attività commerciali – prosegue – la possibilità di consegnare a domicilio i propri prodotti nel periodo delle festività pasquali è un danno aggiuntivo e ingiustificato, alla già debole economia siciliana, oltre che psicologicamente un colpo per le famiglie già segnate da settimane di quarantena. Ho avuto modo di ascoltare le richieste di moltissimi operatori del settore alimentare, commercianti e ristoratori: tutti quanti – conclude Miccichè – chiedono di poter lavorare nei prossimi giorni, garantendo ovviamente i requisiti igienico sanitari che l’emergenza sanitaria impone. Alla loro voce unisco la mia”.

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