Sindaci in rivolta per gli sbarchi senza controlli dei migranti

Quasi tutti i sindaci dell'agrigentino chiedono una soluzione per fare fronte all'ondata degli sbarchi che è ricominciata con l'arrivo del bel tempo

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Con l’arrivo della primavera e delle belle giornate sono ricominciate le partenze di barconi carichi di migranti dalle coste nordafricane, e gli sbarchi in Sicilia. Come al solito la provincia di Agrigento, per la sua posizione geografica, si ritrova ad essere centro cruciale delle migrazioni. Ma alle preoccupazioni di sempre adesso si sono aggiunto anche i timori legati all’assenza di controlli, ed al potenziale contagio che si potrebbe diffondere come conseguenza.

I SINDACI ALZANO LA VOCE

Tanti sindaci della zona sono mobilitati, compresi alcuni non interessati direttamente dall’emergenza sbarchi. E hanno mandato una lettera al capo dello Stato e al presidente del Consiglio, firmata da 32 su 34 primi cittadini della provincia di Agrigento. In essa hanno sostenuto la proposta avanzata dal presidente della Regione che prevede l’approntamento di una “nave-accoglienza”, dove permettere ai migranti la dovuta quarantena prima dello sbarco in Sicilia. Tra i firmatari anche i sindaci di Lampedusa e Linosa. Nelle loro isole recentemente hanno dovuto fare fronte alle manifestazioni di protesta inscenate dai loro concittadini per bloccare gli sbarchi durante i giorni della quarantena.

LE PROTESTE DI SICULIANA E PORTO EMPEDOCLE

Il sindaco di Siculiana, un paese dell’agrigentino, ha denunciato la riapertura del centro di accoglienza dell’ex hotel Villa Sikania chiuso da un anno, che già è occupato da 72 persone, dopo alcuni sbarchi nella zona. E per precauzione nel giorno di Pasqua ha emesso un’ordinanza vietando il transito dei migranti nel territorio comunale. A Porto Empedocle il sindaco ha protestato per la conversione immediata di un hotel in struttura di accoglienza. Di conseguenza ha chiuso il porto, ed ha vietato “lo sbarco ed il transito di qualsivoglia migrante, considerata l’impossibilità di individuare le possibile insorgenza di patologie derivanti da virus”. Insomma nella zona c’è una situazione esplosiva che deve essere tenuta nella giusta considerazione. E per la quale devono essere trovate al più presto le dovute soluzioni.


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