Il Palermo di Pergolizzi vola a quota 18 in classifica inanellando la sesta vittoria consecutiva nel Girone I della Serie D. Questa volta, la vittima sacrificale annientata sull’altare rosanero è il Calcio Cittanovese di Ivan Franceschini: 4-1 e formalità archiviata. I numeri delle prime sei gare sono pazzeschi ed esaltanti: sestina di vittorie, 14 reti fatte e 4 subite che regalano la differenza reti migliore del campionato. Come se non bastasse, il nuovo corso targato Mirri-Di Piazza possiede il miglior attacco e la miglior difesa, in coabitazione con il Nola, del proprio girone. Tutto straordinario, non c’è alcun dubbio. Questo strapotere potrebbe portare a pensare: “Ma è davvero tutto così semplice per il Palermo?” No, nulla è facile e tutto si conquista. Dietro alle vittorie rosanero alberga una verità incontrovertibile, almeno per il momento: l’aquila rosanero è più forte di gufi, pregiudizi e professori.
GUFI, PREGIUDIZI E PROFESSORI: L’AQUILA PALERMITANA BATTE PROPRIO TUTTI
È vero, sembra veramente tutto (troppo) facile per questo Palermo. Le sei vittorie consecutive hanno posto sullo scranno più alto i rosanero di Pergolizzi che, come tiranni assetati di potere, troneggiano su tutto il giogo del Girone I. Castagnini ha messo insieme una parco giocatori formidabile? Sì. Il blasone conta? Sì. È un vantaggio poter contare su un pubblico numeroso e caloroso? Anche. Quindi, tutto è dovuto? Le vittorie cadono dal cielo come pioggia battente senza un valido motivo? No.
Sarebbe come dire che Cristoforo Colombo ha scoperto le Americhe perché dotato, semplicemente, delle navi migliori dell’epoca. Il che può essere anche vero ma aver a disposizione i mezzi migliori, non porta automaticamente alla realizzazione di un’impresa. Il lavoro del Palermo è quotidiano e intenso e tutti remano verso un desiderio comune: abbandonare al più presto la Serie D per sbarcare sulle placide spiagge del professionismo.
Possedere un gruppo forte non significa vincere per forza: Pergolizzi, almeno per il momento, si è rivelato un ottimo comandate tenendo il timone saldamente tra le proprie mani mentre i calciatori hanno interpretato perfettamente (o quasi) il credo del tecnico. Una posizione privilegiata porta sempre pregiudizi difficili da scardinare, nessuno si stupisce degli incredibili numeri del Palermo perché tale compagine era stata etichettata, a bocce ferme, come unica protagonista del Girone I.
Nomea, magari, affidatagli da gufi di professione e professori: una bella zavorra, se ci pensate, con la quale combattere ogni maledetta domenica. Peso che, al primo risultato poco convincente, potrebbe tarpare le ali all’alto volo dell’aquila rosanero.
TIFOSI, STUPITEVI!
Tifosi, non fatevi togliere il sacrosanto diritto di stupirvi delle prestazioni del Palermo. Sarebbe un grave errore ed una mancanza di rispetto verso chi, col lavoro giornaliero, sputa sangue per (ri)portare il club siciliano dove merita di stare. Magari, lontano da gufi, pregiudizi e professori che non aspettano altro di percepire un microscopico passo falso dei rosanero per tagliare in due la città con un ciclone, magari assurdo, di polemiche. Per adesso, l’aquila è stata più forte del fronte antagonista e dell’assuefazione da vittoria di qualche tifoso ma, in futuro, la situazione potrebbe cambiare. Anche per un solo istante. E quando la famosa zavorra diventerà troppo pesante, fermiamoci tutti e ragioniamo con calma pensando al cammino del Palermo, ai numeri e all’impegno quotidiano dei suoi tesserati. Perché nulla è dovuto, nel calcio come nella vita.