Quando, nel settembre del 2016 Maurizio Zamparini, il vulcanico ex presidente dell’US Città di Palermo, dovette sostituire Ballardini (in fuga dopo solo due giornate di campionato), ebbe la felice intuizione che il sostituto ideale fosse Roberto De Zerbi. E pur di accaparrarselo non badò a spese. Gli propose un bel biennale di 500.000 euro a stagione e accettò senza fiatare la clausola anti esonero di 400.000 euro voluta dall’allenatore. I fatti dissero, poi, che con il tecnico bresciano in panchina arrivarono solo 2 punti in 11 partite, conditi da tanti record negativi di serie A, ancora imbattuti. A fine novembre il funambolico patron dedusse che, forse, c’era qualcosa che non andava e cacciò De Zerbi. Lo sostituì con Corini, ma anche il “genio” resistette due mesi, e scappò anche lui. Per fare posto all’uruguaiano Lopez.
UN TROLLEY PIENO DI SOLDI
Il buon De Zerbi non fece una piega. Andò via, ma si consolò portandosi un trolley pieno di soldi, perché fin da subito richiese le sua spettanze. Ovviamente, il Palermo resistette, e lui, altrettanto ovviamente, rispose con due ricorsi. Di conseguenza, fra l’ex allenatore e la società fino ad oggi ci sono stati due giudizi pendenti, come è riportato dal Giornale di Sicilia: uno relativo alla penale di 400.000 euro e un altro relativo alla cessazione anticipata del rapporto di lavoro, previsto in due anni.
DE ZERBI HA VINTO IL PRIMO ROUND
Il quotidiano palermitano scrive oggi che il primo contenzioso, quello per la penale anti esonero, si è risolto a favore di De Zerbi. Il giudice della sezione lavoro del Tribunale di Palermo, Giuseppe Tango, ha deciso di rigettare il ricorso contro il lodo arbitrale del 2017 che aveva presentato Zamparini. Questa prima questione è chiusa, quindi? Chissà, perché non si può prevedere quando e come la società possa pagare questi 400.000 euro, considerando la richiesta di fallimento pendente. Alla prossima…