Un laboratorio di idee per “l’innovazione” del Palermo

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Uno sportello virtuale ma anche un laboratorio multidisciplinare dove scovare, sperimentare e mettere a punto le idee più innovative del territorio per migliorare con l’innovazione l’attività della società sportiva. A partire dalle esigenze di calciatori e gli staff tecnici, fino all’esperienza dei tifosi e i servizi a loro dedicati, lo sviluppo delle infrastrutture, gli interventi di responsabilità sociale, l’evoluzione del calcio giovanile e tutto quello che gira a 360° intorno alla vita sportiva del Palermo, con un occhio alle menti più brillanti del territorio e l’altro a interlocutori internazionali di ogni genere.

È tutto questo e molto altro il nuovo Palermo Innovation Lab, che debutta – come riporta il sito ufficiale del club rosanero – subito come “centro di ascolto” del territorio e delle sue energie creative. Ogni società sportiva, del resto, ha continuamente la necessità di trovare risposte a esigenze sempre nuove, ma anche risposte nuove, tecnologicamente avanzate e digital native, a esigenze annose. Un metodo nuovo per tracciare digitalmente le performance atletiche durante gli allenamenti, o un nuovo sistema per la gestione delle file negli spazi dello stadio, o ancora workshop di formazione per condividere contenuti interessanti per appassionati e startupper, o progetti per rendere più green la fruizione degli spalti: sono solo alcuni esempi di idee che potrebbero emergere dal nuovo Innovation Lab, fortemente orientato ai giovani creativi e già dotato di importanti connessioni con interlocutori di alto livello sul panorama nazionale e internazionale.

Sono cinque, in particolare, le aree tematiche di applicazione delle idee innovative che il Palermo Innovation Lab prenderà in considerazione:

  1. Sport Tech & Data: programmi per startup con vocazione tecnologica.
  2. People & Experience: progetti di design incentrato sull’utente per migliorare le esperienze delle persone e in particolare dei tifosi.
  3. Social Innovation & Environment: iniziative con finalità sociale e di salvaguardia dell’ambiente per la città di Palermo e la Sicilia.
  4. Media & Digital: sviluppo di servizi digitali e campagne di comunicazione.
  5. Training & Events: programmi di formazione e altri eventi legati al mondo del Palermo calcio.

Su www.palermoinnovationlab.com è già possibile proporre la propria idea per una prima valutazione da parte del team.

A guidare il nuovo progetto saranno tre giovani esperti già impegnati in progetti di sport tech e innovazione digitale: Roberto Ragonese (un passato in Wyscout, piattaforma leader mondiale dello scouting calcistico, ora impegnato con PMO coworking e Talent Players), Domenico Schillaci (cofondatore e direttore di PUSH e inserito dal MIT Technology Review nella lista dei migliori innovatori italiani under 35 nel 2016) ed Emanuela Perinetti Casoni (General Manager di Sport Dots, agenzia di marketing e sport tech, con esperienze in Samsung a Seoul, in EY Italia e altro ancora). A loro il compito di selezionare e vagliare le idee più interessanti per valutare eventuali possibilità di sviluppo da sottoporre, in caso di validità, al Palermo.

“Vogliamo creare uno strumento di riferimento – dice Roberto Ragonese – che possa concretamente dare una mano allo sviluppo e alla crescita delle idee più promettenti. Ma allo stesso tempo aiutare il Palermo a trovare nuovi asset innovativi per essere, anche fuori dal campo, tra i protagonisti del calcio italiano. Lo faremo coinvolgendo startup e innovatori, ma anche imprenditori e investitori non solo locali”.

“Fin dalla sua nascita – dice l’amministratore delegato del Palermo Rinaldo Sagramola – il nostro è sempre stato molto più che un progetto puramente calcistico, ma più un movimento che vuole coinvolgere tutta la comunità nello sviluppo dell’intero territorio. I calciatori vanno e vengono, ma lavorare sulla struttura significa lasciare degli strumenti di cui la Società e tutta la città possono beneficiare, non solo adesso ma anche negli anni a venire. E il Palermo Innovation Lab, così come il centro sportivo o il museo o la rifondazione del settore giovanile, va proprio in questa direzione. Se, come crediamo, dagli stimoli di un tale centro di ascolto emergeranno idee e servizi utili al nostro lavoro, saremo subito pronti a valutarne l’applicazione ed eventualmente adottarli”.