La Serie C e lo spettro delle riforme: Semi-pro? I dubbi

Ipotizzare una nuova struttura dei campionati di serie B e C, non deve beffare e annullare il valore della promozione del Palermo conseguita sul campo.

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Il rischio di beffa per il Palermo, un rischio che porrebbe i rosanero ancora in una categoria dilettantistica, parrebbe allontanarsi. E meno male, perché senza accurate analisi delle modifiche proposte ai campionati è facile evidenziare le lacune in una situazione del genere. Una B divisa in due categorie, una “centro nord” e una “centro sud”, e poi 3 gironi di C da 20 squadre: una Serie C che di fatto si potrebbe considerare categoria dilettantistica. Il Palermo si ritroverebbe beffato, Mirri, Di Piazza ed una intera tifoseria lo sarebbero.  Sarebbe beffata in primis la società, che per allestire e vincere un campionato Dilettanti ha dovuto uscire un milione di euro per iscriversi. Una cifra mostruosa e fuori da ogni logica. Altrettanto illogico e ingiusto quindi sarebbe stato vincolare una squadra come il Palermo, che in campo ha vinto il campionato con pieno diritto a un altro campionato dilettante?

UNA B CHE SEMBREREBBE UNA C, UNA C CHE SAREBBE UNA D

Entrando nel merito ancora una volta in quella che sarebbe la proposta di riassetto delle categorie successive alla serie A. A molti parrebbe chiaro che una B a due gironi, ridurrebbe molto la qualità della categoria. L’idea di snellire il sistema calcio tagliando 40 club dilettantistici è giusta ma va “pensata” bene. Non si può passare da un totale di 100 a 60 club professionistici, con una organizzazione che farebbe vittime illustri. Creare due gironi di serie B, 40 club totali, attingendo a larghe mani dalla serie C, di fatto crea più una nuova C che una nuova B. Si troverebbero in seconda categoria club che hanno comunque intatte le problematiche di  sopravvivenza finanziaria, con stadi fatiscenti, troppo piccoli quando non omologati per la B.

SAREBBERO SOLUZIONI MIOPI E POCO LUNGIMIRANTI

Club impossibilitati dall’avere introiti adeguati, dovrebbero di punto in bianco concorrere alla promozione alla massima categoria? Questo non migliorerebbe la qualità del nostro calcio. Sarebbe una soluzione miope, frettolosa e raccogliticcia, che osiamo dire farebbe male a tutto il sistema calcio italiano. Una B che pare più una C, porta in A realtà assolutamente incapaci di reggere o innalzare il livello tecnico competitivo della massima divisione. Si creerebbe una B a gironi che potrebbe portare in A realtà davvero grottesche. E tutto questo a danno di realtà come Palermo, fino a pochissimi anni fa costantemente tra le prime 8 squadre di A.

A BREVE LA LEGA CHIUDERA’ I CAMPIONATI DI D

Tuttavia dopo il consiglio della FIGC tenutosi il 20 maggio, al più tardi nei primi giorni di giugno la promozione rosanero in Serie C sarà ufficiale. Vi è da dire che sulla proposta di concludere regolarmente la C sancendo promozioni e retrocessioni sul campo, alcuni presidenti di Lega pro rispondono di essere impossibilitati a riprendere le “ostilità”. E’ chiaro che una esecuzione normale della fine della stagione allontanerebbe forse solo per questa stagione il riassetto delle categorie di cui tanto si parla. Questo epilogo però toglierebbe anche ansie al Palermo che avrebbe cosi la certezza di non subire beffe, e trovarsi effettivamente di nuovo all’interno del calcio professionistico. Un obiettivo importantissimo per il Palermo che non può e non deve restare nel limbo del calcio dei dilettanti… staremo a vedere.