Quel dolce naufragar nel mare rosanero: il Palermo è in serie C

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Venghino signori venghino al “Barnum Palermo”: lo spettacolo sta per continuare. La parola fine ad un campionato non più sconosciuto è stata pronunciata. E’ finito l’oblio lene de la faticosa vita, il pensoso sospirar quiete che in tutti i sostenitori è stato questo calvario di una competizione che a loro non apparteneva. E’ finito con il più auspicato degli epiloghi: il Palermo torna tra i professionisti.

Ha atteso l’angelo nocchiero di dantesca memoria aspettando sulla riva del fiume che egli lo traghettasse nel purgatorio. E’ ancora da raggiungere e conquistare il paradiso ma la speranza e soprattutto la visione del dorato orizzonte saranno un pungolo per un nugolo di arditi sognatori che non più tardi di un anno fa scommettevano su un progetto dal futuro incerto. Ripartendo dalle ceneri di una passione tutta da riconquistare con in mano solo l’entusiasmo e l’amore verso i nostri colori.

Mirri e Di Piazza ci hanno messo la faccia oltre ai quattrini e oggi i tanti sacrifici sono stati ripagati. Ma lo spettacolo continua, come si diceva, ed ognuno sogna di diventare un grande mago rischiando anche di mettere la testa in bocche di leoni pur di dimostrare al mondo pallonaro che questo Palermo è degno della storia e del blasone che una stimata penna qualche giorno orsono ha definito ad imperitura memoria sempre e dovunque (leggi) perché esso è storia.

Mario Alberto Santana

Tante pagine saranno da oggi ancora da scrivere e le leggeremo con l’avidità di un giovane lettore che si accosta al suo primo libro di favole. Il lieto fine è auspicato ma in ognuno di noi vi è la consapevolezza che gli ostacoli da superare saranno tanti e sempre più alti. Il gioco val bene la candela però e quello che la gente di questa terra innamorata del pallone e delle sue evoluzioni chiede adesso non è un concentrato di svariate alchimie.

Gli esperimenti di un passato non lontano e le promesse di improvvisati lupi di mare non li scordiamo e mai più li vorremo vedere approdare nel porto della passione di tifosi. Occorre pragmatismo e seria programmazione, scelte decise e condivise anche coraggiose ma non invenzioni di funamboli da circo semmai programmi di costruzioni di ponti che non crollino al primo alito di vento. E’ nelle corde di questa società fino a ieri dilettantistica e da oggi professionistica fare il passo lì dove la gamba lo consente e il popolo rosanero questo lo sa.

Lo ha saputo dal primo giorno e lo ha manifestato l’estate scorsa correndo in massa a sottoscrivere un abbonamento che non era una cambiale da riscuotere ma un prestito a fondo perduto, un attestato di fiducia oggi ben ripagato. Orsù dunque senza timori e titubanze, la nuova stagione inizia adesso con rinnovata stima da parte dell’ambiente verso gli alfieri dei nostri sogni affinché possano regalarci quella visione di azzurro che nell’infinito della nostra passione ci ha fatto sempre affermare che il “naufragar m’è dolce in questo mare“, la vera essenza del nostro ludico piacere di quei novanta minuti di puro amore di ogni domenica colorata di rosa e nero.

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