Collina alle federazioni: niente ammonizione per chi sputa in campo

Contrariamente a quanto era stato ventilato, il capo degli arbitri Fifa ha chiarito che sputare non è un gesto sanzionabile, perché non controllabile

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Era stato anticipato che, per l’emergenza coronavirus, alla ripresa del campionato i giocatori non avrebbero più potuto sputare in campo. Il gesto, diffuso molto tra i calciatori, infatti non era più consentito a causa delle norme igienico-sanitarie volte a ridurre al minimo il rischio di contagio. Addirittura la Fifa aveva detto che il giocatore che lo avrebbe fatto, doveva essere sanzionato con un cartellino giallo.

IMPOSSIBILE PER L’ARBITRO VEDERE CHI SPUTA

Invece oggi nel Corriere dello Sport si può leggere che chi sputa non rischia il cartellino. Quindi si può sputare in campo, purché la cosa non costituisca una violazione alle Regole del Gioco, come, per esempio, sputare su un avversario. Questa indicazione è arrivata in una lettera di Pierluigi Collina, il capo degli arbitri nella Fifa, diretta alle federazioni associate. Come è spiegato nel quotidiano, sarebbe infatti impossibile per un arbitro vedere tutti quelli che sputano oppure si soffiano il naso, come talvolta capita. Infatti l’atto potrebbe verificarsi in qualsiasi punto del campo, in qualsiasi situazione ed anche lontano dalla zona di gioco.

SAREBBE UNA INFRAZIONE NON SEMPRE SANZIONABILE

Per esempio si potrebbe verificare che mentre l’arbitro è concentrato in attesa che venga battuto calcio d’angolo, e guarda verso l’area di rigore, nel frattempo in un’altra zona del campo un giocatore sputi a terra. Nessuno se ne potrebbe accorgere. Per cui l’eventuale sanzione dipenderebbe solo dalla diretta percezione dell’arbitro, e sarebbe ingiusto. In definitiva è un gesto che non avrebbe “copertura”, neppure con il Var. Occorrerebbero 22 telecamere in campo, una per giocatore…


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