I tifosi tornino al “Barbera”, ma non col modello danese

3 Luglio 2020

Il calcio giocato è ricominciato. Cartellini, gol, punizioni, rigori: tutto sembra essere tornato come prima. Ma, come un quadro a cui mancano le ultime decisive pennellate, a questo calcio manca un tassello fondamentale: la presenza del pubblico sugli spalti. Dando per certo che la querelle burocratica tra il Palermo e l’amministrazione comunale si risolva per il meglio, potranno i tifosi rosanero tornare a riempire i sediolini del Barbera?

UNA SITUAZIONE “GRAVINA”

A tal proposito il presidente della FIGC Gravina ha rilasciato un’intervista al quotidiano L’Avvenire. “Stiamo lavorando perché i tifosi possano tornare a vivere l’evento calcistico”, ha detto il presidente. “Lavoriamo su percentuali, pensiamo oggi ad un 25%. Il problema è la gestione dei flussi. Saremo pronti a ragionare su questo processo nel momento in cui lo stesso CTS ci darà la possibilità di fare accedere i tifosi negli stadi.”

L’IDEA DEL F.C. COPENAGHEN

Nel frattempo nella civilissima Danimarca parevano aver trovato la soluzione. La dirigenza del Fc Copenaghen aveva illustrato un dettagliatissimo progetto – in attesa dell’ok governativo – nel quale, dividendo le tribune in tanti sotto settori ed implementando tutta una serie di servizi, riuscirebbero a far accedere oltre 10.000 tifosi nel loro “Telia Parken”.

BRUTTE FIGURE IN SALSA DANESE

Peccato, però, che al primo vero esperimento di far rientrare il pubblico sugli spalti, proprio nella civilissima Danimarca (finale di coppa nazionale tra Aalborg e Sonderjyske), siano scoppiati disordini tra tifosi e forze dell’ordine. Il motivo? La mancata volontà dei supporters dell’Aalborg di rispettare la regola sul distanziamento. Partita sospesa, parapiglia all’esterno dell’impianto, cariche e fermi.

ANCHE A PALERMO SI STUDI UNA SOLUZIONE

Al Palermo ed al presidente Mirri l’arduo compito di studiare una formula plausibile per far accedere almeno una parte dei suoi sostenitori allo stadio. Sperando che si tratti, ovviamente, del “Barbera” e che a nessuno scatti la scintilla danese.