Lo strano luglio rosanero: futuro luminoso, fra incognite e silenzi

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È notoriamente luglio il mese più intenso per la pianificazione della nuova stagione di una società calcistica. Anche all’ombra del Monte Pellegrino questo mese è quello che solitamente delinea l’organico della squadra rosanero. E’ però anomalo quest’anno, per via dei noti fatti legati alla pandemia, e i tifosi rosanero si trovano spiazzati davanti alla carenza di notizie tanto da sbizzarrirsi sui social con post riguardanti le voci sui presunti contatti con nuovi allenatori e altrettanti calciatori. 

DA UNA QUERELLE ALL’ALTRA

La realtà è invece che della prossima stagione l’unica certezza è che il Palermo disputerà il campionato di serie C. Sul come e sul dove non è però dato sapere al momento. La questione stadio ha tenuto banco nelle ultime settimane e nonostante le rassicurazioni da parte del sindaco, ancora non c’è certezza che la squadra rosanero possa disputare le gare interne al Renzo Barbera, tanto da costringere la società a doversi guardare intorno alla ricerca di eventuali alternative. Tante ipotesi fatte con varie città della Sicilia, pronte a candidarsi per ospitare il blasonato ospite, specie dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi dell’amministratore delegato Sagramola, che ha espresso tutta la sua preoccupazione anche in considerazione del fatto che l’imminente iscrizione al campionato deve contenere l’indicazione del campo di casa. Una celere soluzione a questo problema, che preveda possibilmente un accordo pluriennale, senza il ricorso a temporanei nulla osta, è auspicata da più parti.

“NO” AI TRAGHETTATORI

La gestione tecnica è altrettanto importante e le scelte devono essere oculate. Il progetto Palermo prevede il raggiungimento della serie A in pochi anni e iniziare a pensare ad una ossatura di base, che possa essere idonea anche a categorie superiori al prossimo campionato, deve essere per la neonata società professionistica della città un imperativo categorico. Il nuovo tecnico non può essere un semplice traghettatore verso il campionato superiore come è stato Pergolizzi lo scorso anno. Ecco perché la scelta deve essere ponderata con molta cura. Il campionato di serie C è difficile da vincere, persino di più della serie B, anche in ragione del fatto che solo la prima in classifica guadagna la promozione e dalla seconda alla decima classificata di ogni disputano i play off, praticamente un altro campionato con trenta squadre ed un solo biglietto per il paradiso. Scegliere i nomi idonei non è certamente facile, ma confidiamo nelle capacità di Castagnini, direttore esperto e conoscitore di questa categoria. Il presidente Mirri è stato chiaro: in recenti dichiarazioni e ha già avvisato che la società farà tutto il possibile per vincere, ma senza che qualcuno si illuda che ciò sia facile. Certo, quanto detto nei giorni scorsi sembrerebbe stridere con il messaggio lanciato nei giorni scorsi in occasione del compleanno delle Rosanerogirls.

Il Palermo ha davanti a se un futuro luminoso mai visto da queste parti ha detto e lui in primis sa quanto questo possa essere un boomerang in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi. Evidentemente ha certezze a noi ancora sconosciute ma del suo essere tifoso da cinquantanni oltre che delle indubbie capacità imprenditoriali vogliamo fidarci.

CENTRO SPORTIVO?

Pensare seriamente alla realizzazione in tempi brevi di un centro sportivo di proprietà della società è un’altra priorità. Esso darebbe consistenza economica ad una società che voglia mantenere la promessa di essere diversa da quelle viste sino ad adesso nella nostra città. Tutto questo va fatto adesso a luglio, in estate senza tergiversare e senza concedersi attimi di sosta. L’estate non è soltanto la stagione delle vacanze, del divertimento e dei sogni dei tifosi. A ben pensarci come recita Ungaretti “quando su ci si butta le si fa d’un triste colore di rosa il bel fogliame” proprio perché il caldo e la luce esaltano i paesaggi ma annientano la vista ed è opportuno che si faccia tutto bene adesso per non ritrovarsi già in autunno a constatare che la stagione estiva sia “andata alla terra spogliando lo scheletro” .

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