“Eppur si muove”, sarebbe il caso di affermare, dato l’attuale silenzio sulle altre principali questioni societarie riguardanti i rosanero. Apprendiamo con soddisfazione l’esito della scelta ufficiale della nuova denominazione sociale del Palermo.
LA DENOMINAZIONE PIÙ AMATA È REALTÀ
Palermo Football club è la denominazione più amata. È qualcosa che da sempre appartiene al desiderio di ogni tifoso: questa la migliore definizione, a nostro avviso, per il proprio club del cuore. Guardando al recente passato, Us Città di Palermo, nato per essere molto provvisorio, non è mai piaciuto a nessuno. SSD era chiaramente una denominazione provvisoria (come spereremmo fosse anche il logo attuale). FC peró è proprio una bella notizia ed una gradita sorpresa. SS (Società sportiva) che si pensava potesse essere la scelta più probabile, e in ossequio al periodo di Renzo Barbera, resta fuori.
IDENTIFICAZIONE E APPARTENENZA
È una ottima scelta che dà soddisfazione perché contrariamente a quanto alcuni possano ritenere, cose come la scelta di una denominazione e di un logo, sono cruciali nell’alimentare il senso di appartenenza e orgogliosa identificazione ai colori del club calcistico della propria città. In questo frangente crediamo che sia stato accurato e attento l’approccio decisionale che ha portato alla scelta fatta. In questi aspetti infatti la voce del popolo tifoso è la sola che va ossequiata e assecondata. Nella scelta di questa denominazione si è assecondato tale principio.
SPERIAMO PRESTO TOCCHI AL LOGO
Principio non assecondato, invece, per quanto riguarda il logo, essendo inizialmente impossibile riacquisire subito quello precedente. Il cambiamento era una scelta obbligata. Ma romantici e cocciuti come siamo auspichiamo che seguendo lo stesso principio che ha visto realizzarsi la scelta della Fc come denominazione sociale, quanto prima, quando legalmente possibile, la società cui fa capo Dario Mirri possa assecondare questo ulteriore “ritorno al passato”. Con la riassunzione del logo più rappresentativo e amato tra i (fin troppi) alternatisi nella lunga e spesso travagliata storia rosanero.
Non tutto del passato anche recente va rimosso, “non si butta l’acqua sporca con il bambino dentro” e quel bambino è il logo che abbiamo perso la sera della Pec delle 23,59. Recuperare quel simbolo, non certamente per destinarlo ad una parete di museo, sarebbe una mossa da maestri. Una scelta di cuore e giusta continuità con un simbolo positivo che siamo certi porterebbe un upgrade non indifferente di gradimento a favore della compagine societaria che ha l’onore e l’onere di gestire quel bene collettivo e amatissimo che è il Palermo calcio.
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