Silenzio in sala. Il sipario dolcemente inizia la sua salita scoprendo maliziosamente il palcoscenico. I riflettori rosanero cominciano, dopo un rumore metallico, ad illuminare la scena davanti ad un pubblico sognante ed eccitato per l’imminente partenza dello spettacolo. Servono pochi istanti ai tifosi seduti nel teatro “Mirri-Di Piazza” per abituarsi allo sbalzo visivo portato dalla luce che, gioiosamente, caccia via la penombra. Anche questa potrebbe essere una similitudine perfetta, se ci pensate: le ombre della Serie D che, progressivamente, lasciano il campo allo splendore dei professionisti, alla Serie C. La risalita verso il purgatorio dall’oblio della dimenticanza infernale. Al centro del palco si trova un’orchestra di ventidue musicisti guidati dal direttore: la rosa siciliana seguita da Rosario Pergolizzi, uomo solo al comando dello spettacolo. Vestiti di tutto punto con giacche nere e camice rosa, il direttore inizia a far volteggiare la sua bacchetta in aria ed i musicisti, prima sommessamente e poi con maggior intensità, intonano la settima sinfonia del Palermo.
LA SETTIMA SINFONIA DEL PALERMO È PURA MAGIA!
E sono sette su sette. Ampiamente pronosticabile alla vigilia dell’inizio del Girone I della Serie D ma, concedetecelo, fa comunque un effetto strano e bellissimo. L’orchestra messa su da Pergolizzi non conosce dissonanze e gli assoli di assoluta qualità diventano un perfetto insieme che porta il concerto all’apice della sua grandezza. Pura magia per i tifosi rosanero che, sognanti ed orgogliosi, possono fregiarsi di aver udito la settima sinfonia del Palermo. Gentilmente offerta, ancora una volta, da Santana e Ricciardo, primi musicisti designati dal direttore d’orchestra che, fino a questo momento, non ha sbagliato mezza riga del suo componimento celestiale.
STANDING OVATION CATANESE
Una nuova standing ovation nonostante la difficoltà della settima meraviglia: sinfonia composta e suonata sul campo del Calcio Biancavilla, orfani del pubblico amico. Il Palermo stecca la prefazione della sinfonia andando repentinamente in svantaggio in virtù della rete dei padroni che beneficiano della sfortunata deviazione di Crivello che batte l’incolpevole Pelagotti. Lo shock dell’introduzione viene messo subito da parte ed i rosanero, guidati dalla bacchetta del direttore d’orchestra, ribaltano immediatamente il match con un uno-due di acuiti ciclonico grazie agli assoli di Ricciardo (colpo di testa) e Santana (conclusione di destro).
I palermitani soffrono il controcanto della compagine di Mascara ma resistono grazie alla compattezza dell’orchestra. Sconfitta la terza in classifica mentre Città di Acireale cade sul campo del Roccella (1-0) e fuga solitaria verso il professionismo. 21 punti incamerati e settima sinfonia del Palermo completata. Beethoven, chi? Il teatro Massimo ed il Politeama sono pronti ad accogliere questo epico componimento capace di far impazzire tutto il popolo rosanero.