Parma calcio: l’ex presidente Ghirardi condannato a 4 anni per bancarotta

L'esito di una vicenda che ha delle analogie con quelle dell'U.S. Città di Palermo è stato pesante per il presidente Ghirardi e l'ad Leonardi

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Il crac del Parma Calcio ha preceduto di qualche anno quello dell’U.S. Città di Palermo. La società emiliana è stata dichiarata fallita il 13 marzo del 2015. Dopo una tragicomica vicenda che ha visto il passaggio della proprietà da Tommaso Ghirardi al magnate albanese Rezart Taci e infine a Giampaolo Manenti. Quest’ultimo poi rimase coinvolto anche in una vicenda di carte di credito clonate, proprio durante la sua breve permanenza al vertice del club crociato prima del crac. Per certi versi non è difficile riscontrare molte similitudini con le tante trame da operetta che si sono sviluppate a Palermo nella seconda parte dell’era Zamparini. Dagli arabi ai Tuttolomondo.

CONDANNATI L’EX PRESIDENTE E L’EX AMMINISTRATORE DELEGATO

Adesso che il processo istruito è giunto al termine, il Tribunale di Parma ha emesso la sentenza che ha comminato una condanna pesante per gli imputati. All’ex presidente Tommaso Ghirardi è stata inflitta una condanna a quattro anni, e per l’ex amministratore delegato Pietro Leonardi sei anni. Il pm aveva chiesto per entrambi la condanna di sei anni per bancarotta fraudolenta e altri reati minori.

L’AVVOCATO DI LEONARDI NON È D’ACCORDO

All’avvocato Gianluca Tognozzi difensore dell’ex ad del Parma Leonardi la sentenza non è piaciuta: «Siamo in presenza di una sentenza che non riconosce tutto l’impianto accusatorio ─ ha dichiarato ─. La pena inflitta al mio assistito non è proporzionata alle assoluzioni di tre capi di imputazione decise dal gup. La differenza di pena con Ghirardi ─ ha aggiunto ─ è senza dubbio legata al risarcimento che quest’ultimo ha versato alla curatela. Siamo certi che il processo di appello riconoscerà le nostre ragioni».

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