Saraniti, l’amore è rosa: “Io, la gradinata, Cappioli, Zauli e Toni…”

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Vestire la maglia della propria città: cosa chiedere di più, per un giocatore palermitano doc, come Andrea Saraniti? L’attaccante non fa più tanto per nascondere le proprie ambizioni, ed anche le sue ultime parole non fanno che confermare quello che è il sogno ricorrente.

L’ATTESA DEL TECNICO

Come confermato dalla nostra redazione, le prime “telefonate” fra le due parti – agente del calciatore e la società rosanero – ci sono state già qualche settimana fa. Ma il nodo principale da sciogliere, e sarebbe questa la priorità del ds Castagnini, è quello legato alla guida tecnica del Palermo. Al momento è tutto un’incognita, e per un “ok” a Saraniti sarà necessario attendere il parere di quello che sarà il nuovo allenatore.

Andrea Saraniti, che è legato al Lecce da un contratto che scadrà nel giugno 2021, ha sottolineato un concetto, a proposito dello scorso campionato di Serie D. “Io non ho rifiutato il Palermo, come ha scritto qualcuno. Semmai – ha detto alla Gazzetta dello sport – ho rifiutato la categoria. Con tante richieste da club importanti, non me la sono sentita di tornare tra i Dilettanti, avendo per altro ancora 2 anni di contratto tra i professionisti”. “Da parte mia – ha poi sottolineato – oggi c’è tutta la volontà, e c’è stato qualche contatto fra i dirigenti rosanero ed il mio agente”.

LA GRADINATA

“Essendo palermitano – ha proseguito – sarebbe grande motivo d’orgoglio per me poter indossare la maglia del Palermo. E poi c’è un progetto serio, persone perbene e competenti, con idee molto chiare. Non potrei chiedere altro. Da tifoso – ha raccontato l’attaccante – ho vissuto la cavalcata che ha condotto i rosanero dalla Serie C alla A. Andavo in gradinata tutte le domeniche quando c’erano Cappioli e La Grotteria. Stesso discorso quando Zauli, Corini e Toni ci hanno riportato in A dopo 32anni”.

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