Ghirelli replica allo sciopero dell’Aic: “È un errore micidiale, rischio crac”

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L’AIC (Associazione Italiana Calciatori) ha proclamato lo sciopero per la prima giornata di campionato di serie C. La protesta è partita dal mancato ascolto della Lega Pro sulle richieste dei calciatori di modifica delle liste bloccate a 22 giocatori per ogni squadra.

La replica del presidente Francesco Ghirelli non è tardata ad arrivare: “Lo sciopero? È un errore micidiale. La sensazione è che manchi la consapevolezza della situazione attuale, visto che si indice uno sciopero su temi che possono portare al crac del calcio italiano: lavoreremo per riannodare i fili della situazione – sottolinea il numero uno della categoria – e per far capire la necessità della sostenibilità complessiva del sistema in un momento difficile“.

I DANNI DEL COVID

La situazione descritta dal presidente della Lega Pro è piuttosto chiara. Con la riduzione del numero dei calciatori in rosa le società calcistiche hanno un risparmio economico, necessario in tempi di crisi. “Senza voler alzare i toni della polemica voglio ricordare che il mondo è cambiato – dichiara Ghirelli –. Bisogna capire che c’è il rischio crac: tutto va ridiscusso, non possiamo fare riferimento alla situazione di un anno fa, al mondo pre-Covid, perché dalla fine dell’inverno le squadre non hanno incassi da botteghino e gli sponsor sono ai minimi.

Ghirelli

Al riguardo la nostra azione è tesa a ridurre i costi delle società e a far giocare i giovani – continua Ghirelli – non abbiamo niente contro i giocatori ma dobbiamo avere la consapevolezza di non poter mantenere gli stessi livelli economici pre-Covid visti i ricavi attuali. Capisco alcuni malumori, anche io non sono sereno, ma ho la consapevolezza di dover affrontare questa difficile situazione uscendo dalla logica sindacale, facendo un ragionamento di sistema e ponendo il problema della sostenibilità, altrimenti il giocattolo si rompe e i club vanno in default“.


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