Sciopero calciatori, non tutti i mali vengono per nuocere, Boscaglia può piangere con un occhio

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È eccessivo parlare di manna dal cielo, certamente. Lo sciopero indetto dall’Associazione calciatori che dovrebbe far slittare l’inizio del campionato di Serie C, fa un po’ il gioco del Palermo che ha almeno una settimana di tempo un più per far inserire due pedine importanti, come Odjer e Broh, per un centrocampo “denutrito” qual era quello del Palermo, fino ai due nuovi arrivi, e quelle in arrivo in attacco, Kanoutè e Rauti.

Potremmo dire che Boscaglia piange con un occhio, per questo rinvio del debutto, perché può dare più tempo ai due di migliorare le condizioni atletiche e di cominciare a familiarizzare coi suoi schemi. Saranno i pretoriani di Martin o di Palazzi, l’uno, Broh, con compiti più di protezione e di rottura e l’altro Odjer, a cucire il reparto centrale con quello avanzato. Là, dove, pure manca una pedina fondamentale, la punta prolifica, da “due cifre”, l’alchimista chiamato a trasformare in oro, cioè in gol, la materia grezza del lavoro dei compagni, pur se la società sembra aver preferito mezze punte e giocatori mobili e in grado di svariare.

E I TIFOSI?

A rimetterci di più dalla falsa partenza del torneo sono i tifosi. Sembra una fatica di Tantalo, il personaggio della mitologia greca: quando il ritorno al calcio giocato, la partita vera, sembrava ormai a un passo, ecco che si allontana di nuovo, inafferrabile. Anche se soltanto in tv, i supporter avrebbero rivisto il ritorno in campo la loro squadra dopo più di sei mesi, da quel Palermo-Nola che di fatto chiuse il campionato di Serie D. Una vita fa.

Dovranno avere ulteriore pazienza, ma i tifosi palermitani stanno diventando dei maestri di pazienza, visto l’andamento e i tempi del mercato, coi nomi circolati e poi smentiti o sfumati o semplicemente inarrivabili per vari motivi. Dovranno aspettare ancora, almeno un’altra settimana per scoprire una squadra che è, una incognita, esattamente come quella di un anno fa.

L’ASSO NELLA MANICA? BOSCAGLIA

Soltanto che l’organico di Pergolizzi era riconosciuto come una fuori serie da chi aveva familiarità con il pianeta, inesplorato per i più, della D; questa sembra più forte della media del campionato, pomposamente definito una “B2“, ma per i nomi delle squadre più che per la reale dimensione tecnica di molte di queste; ma oggettivamente, prima dello start, il Palermo pare almeno due gradini al di sotto del Bari: per qualità di organico e per esperienza dei calciatori.

La società si è mossa coi piedi di piombo, in un certo qual modo sprecando il tempo in più rispetto alle rivali impegnate nei play-off di C, ma piazzando colpi discreti, con un occhio e mezzo rivolto al borsellino. È venuto fuori, fino a ora, un mix di gioventù e di nomi poco avvezzi alla categoria, con poche eccezioni. Il vero asso nella manica potrebbe essere il tecnico, Boscaglia, lui sì esperto della categoria e, soprattutto, capace di vincerla più volte. Basterà?


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