Rosario Biondo, il palermitano che marcava Maradona

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Rosanerolive.it ha intervistato in esclusiva Rosario Biondo, ex calciatore palermitano. Quasi trecento gare disputate tra serie A e serie B, tanti campioni incrociati sui campi di tutta Italia. Su tutti, l’immenso Diego Armando Maradona.

Biondo e Maradona prima di un Bologna-Napoli

UNA BREVE STORIA IN ROSANERO

“Non sono stato profeta in patria” – esordisce Biondo – “Mi dispiace non aver lasciato il segno in maglia rosanero. Ho fatto le giovanili e ho giocato nella squadra che vinse il campionato di C1 nell’84-85 con Tom Rosati allenatore, dopodichè fui ceduto in prestito al Taranto con la promessa di rientrare al Palermo. Invece fui venduto a titolo definitivo e, purtroppo, la mia carriera in rosanero finì lì.”

BIONDO IL “FASTIDIOSO”

Nella mia carriera ho marcato calciatori come Baggio, Matthaus, Elkjaer, Aguilera, Skuhravy. Una volta” – ci racconta Biondo – “prima di un Como-Napoli, l’allenatore Rino Marchesi mi disse “Rosario oggi devi marcare un ragazzino, il numero 10 del Napoli“. Ricordo che giocai bene e Diego mi disse “sei fastidioso“. Vincevamo 2 a 1 e poi perdemmo 3 a 2. Ad un certo punto eravamo in tre vicino la bandierina del calcio d’angolo contro Maradona. All’improvviso non vedemmo più né la palla né Diego: noi rimanemmo a guardarci chiedendoci dove fosse sparito. Dovemmo aspettare il servizio della Domenica Sportiva per capire cosa avesse fatto!”

IL “MISTERO BIONDO” DI BOLOGNA

Sono tanti gli aneddoti che Rosario Biondo ci racconta non riuscendo a trattenere l’emozione. “A Bologna, in serie A, Scoglio mi mandava in tribuna solo perché mi ero sposato. I giornali titolavano “mistero Biondo”: in partitella i compagni li divoravo, Turkyilmaz (la punta di quel Bologna) tremava quando giocava contro di me. Poi, però, la domenica non giocavo mai. Avevo già un trasferimento pronto per il Bari dove mi aspettava Maiellaro (compagno al Palermo), ma non appena arrivò mister Radice presi la maglia da titolare e non la mollai più. Ma questo è stato spesso il ritornello della mia carriera: a Bologna, a Como o a Lecce partivo dalla panchina per poi essere sempre titolare fisso. Ovunque!

“PALERMO, ADESSO FAI VEDERE CHI SEI!”

Torniamo al presente, a questo Palermo di mister Boscaglia. Il Palermo è nel mio cuore. Sono palermitano e vedere la squadra rosanero in difficoltà mi fa male. Troppi alti e bassi: è arrivato il momento di dimostrare forza e caparbietà e di scrollarsi di dosso la paura. Si dice che le squadre di Boscaglia siano come un diesel – prosegue Biondo – speriamo sia solo questo il problema attuale. Rispetto alla Ternana qualcosina manca. Però c’è ancora tanto da giocare e si possono scalare tante posizioni.”

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1 commento

  1. Sempre molto bello leggere Marco Apprendi…
    Divertente ma col giusto tono quando si tratta di cose serie.
    Evidente la sua passione e il suo amore per il palermo.
    Complimenti

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