Certi amori, si sa, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Il logo del Palermo che appartiene ad un passato mai veramente passato, e la gran voglia di sfoggiarlo ancora, stuzzica molto più che un gruppetto di tifosi. Sui social, anzi, la sensazione è che, a breve, potrebbe anche partire qualcosa di simile ad una “petizione” a tinte rosanero: dopo il fallimento del club di Zamparini, quell’aquila scudettata fa parte di un capitolo impossibile da cancellare.
QUELL’AQUILA È STORIA
La burocrazia, potremmo dire, ha adesso in pugno la situazione. Ma quel ronzio, quel desiderio, non lascia di certo in pace nemmeno i vertici del nuovo Palermo. Ed anche al presidente, Dario Mirri, a tal proposito sembra frullare in testa più che una semplice ipotesi: “Non c’è dubbio che i cimeli, il logo, ma anche altre cose, sono patrimonio – ha detto – della storia della squadra di calcio”. “Attualmente – ha sottolineato Mirri a Ilsicilia, a proposito del fallimento – è un momento ancora delicato, bisogna avere rispetto delle persone coinvolte in questa triste vicenda e delle istituzioni, la magistratura e il tribunale che stanno facendo le loro considerazioni”.
IL CUORE BATTE PER L’ANTICO
Di considerazioni ne hanno già fatte a valanga, invece, i supporter. Una tifoseria che era già stata capace, qualche settimana fa, fra un mugugno e l’altro, di convincere il nuovo club a variare tinte e “ali” anche al pullman ufficiale della squadra. E chissà che, anche in questo caso, la voce dei tifosi – e Mirri rappresenta il “primo della lista” – non risulti decisiva per il grande passo. Una certezza, tuttavia, c’è già. Ed è stata certificata dal sondaggio lanciato dalla nostra testata attraverso i social: più del 60 per cento dei tifosi finora interpellati, infatti, ha dichiarato di preferire il vecchio logo al nuovo. E se non è un dato rilevante questo…