Palermo, il 2020 si chiude in allarme: ora si attendono risposte

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Si dice sempre che dopo le feste natalizie inizia un altro campionato. È in effetti una sorta di auspicio per chi ha deluso nella prima parte della stagione ed una frase scaramantica per chi veleggia in buone posizioni di classifica. Nel caso del Palermo in questa stagione è proprio una speranza. Nello scorcio di stagione sin qui disputato i rosanero hanno complessivamente deluso le aspettative dei propri tifosi.

I numeri parlano chiaro con sole cinque vittorie e sei pareggi nelle 16 gare giocate i rosa si attestano al decimo posto, l’ultimo utile per giocarsi la promozione ai playoff. Troppo poco per una società ambiziosa come il Palermo anche in ottica di costruzione di una base forte per puntare alla serie b in due anni. Certo non mancano le giustificazioni ad una tale situazione. La partenza in ritardo per via di un organico completato dopo la fine del ritiro estivo con ovvia preparazione precaria, la pandemia che ha colpito metà della rosa e gli infortuni a ripetizione possono essere delle valide scuse ma non bastano a spiegare l’attuale posizione in classifica.

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GLI ERRORI

Il tecnico Boscaglia è stato già messo sul banco degli imputati per via del suo presunto integralismo tattico ma anche per la scarsa considerazione di alcuni elementi che la scorsa stagione sono stati fondamentali. Una spiegazione ha provato a darla Sagramola che ha dichiarato di avere sottovalutato Ternana e Bari, le prime due della classifica. Onestamente stentiamo a credere che un dirigente della sua esperienza possa avere commesso questo errore e francamente la spiegazione sarebbe plausibile qualora il Palermo fosse al terzo posto in classifica.

Sarebbe un bell’esercizio di onestà intellettuale dire invece che si è cercato di fare le nozze con i fichi secchi. Le esigenze di bilancio e la prevista mancanza di risorse per le note vicende pandemiche non consentivano di allestire un organico all’altezza delle migliori formazioni del girone. Ciò che è avvenuto non è però al momento oggetto di processi, semmai, bisogna pensare al proseguo della stagione e a quale obiettivo raggiungere. Le recenti beghe societarie non aiutano certo a programmare un calciomercato con i botti ma qualcosa si dovrà fare.

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A GENNAIO BISOGNA RIMEDIARE

Innanzi tutto sarebbe utile pensare di privarsi di quegli elementi poco graditi a Boscaglia anche per fare spazio, per via delle liste bloccate, ad eventuali nuovi innesti. Questi ultimi devono essere di qualità e possibilmente nei ruoli che attualmente costituiscono i punti deboli della squadra. Un centrocampista d’ordine, una punta ed un vero trequartista farebbero fare un salto di qualità e verosimilmente consentirebbero al tecnico rosanero di attuare il suo gioco con maggiore redditività.

Fra il dire e il fare c’è però il mare e bisognerà capire se si vogliono fare investimenti per il presente che siano propedeutici anche per la stagione futura. Un segnale questa società è chiamata a darlo anche perché cominciano a suonare sirene di allarme che, e non ce lo auguriamo, porterebbero ad una deleteria scollatura tra la società stessa e i suoi tifosi. Di tutto c’è bisogno ad un anno dalla rinascita tranne che di un allontanamento da quella appartenenza tanto declamata dalla neonata compagine cittadina.

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